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💶 Euro digitale: a che punto siamo?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter letta anche da decine di miliardari! (non è mai vero)

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 💶 Euro digitale: a che punto siamo?

  • 🍏 Apple: raggiunti $3 trilioni di capitalizzazione, ma…

💶 Euro digitale: a che punto siamo?

La Commissione europea ha svelato l’anteprima di quello che sarà il futuro dell’Euro. La moneta unica, per restare al passo con i tempi, sta infatti preparando il suo “re-styling”, che farebbe diventare l’Euro la prima moneta digitale al mondo.

La scorsa settimana è stata presentata la proposta di legge da parte della Commissione Europea, che sembra anticipare un radicale cambiamento della nostra valuta, sia nella forma che nella sostanza.

Ok, ma che cos’è l’Euro digitale e quali saranno le sue caratteristiche?

Per rispondere a questa domanda, partiamo da ciò che non è: l’Euro digitale NON è una cryptovaluta, bensì una moneta garantita da una banca centrale (la BCE).

Nonostante i dettagli dello strumento siano ancora da delineare, sappiamo dai commissari europei che a grandi linee avrà le seguenti caratteristiche:

  • 💳 Offrirà la possibilità di effettuare pagamenti elettronici all’interno dell’area euro attraverso una app gratuita, che funzionerà sia online che offline

  • 💶 Almeno inizialmente, andrebbe a coesistere al contante (anche se appare logico che l’intento sia quello di sostituirlo totalmente)

  • 🙋🏻 Avrà un tetto massimo a persona, che potrebbe essere di €3.000 o €4.000, per non danneggiare troppo il sistema finanziario nel suo complesso

  • 🆓 L’apertura e la chiusura dei conti digitali, assieme alle operazioni relative ai pagamenti, saranno totalmente gratuiti

Ma come ci si arriva? E quali sono i vantaggi?

L’idea di questa valuta ha la sua origine nella crescente richiesta dei cittadini di effettuare pagamenti elettronici sicuri, affidabili, a basso costo e veloci, soprattutto dopo che la pandemia ha fatto esplodere le transazioni online.

La linea dei pagamenti dell’Euro digitale seguirebbe un proprio canale, quindi si otterrebbero riduzioni dei costi di transazione sia per i commercianti che per i cittadini.

E in più l’Euro Digitale avrebbe il beneficio di non avere alcun tracciamento o raccolta dati sui suoi utilizzatori.

Per ultimo, si andrebbe ad assestare un duro colpo nei confronti dei circuiti tradizionali, Visa e Mastercard su tutti.

Quindi da domani tutti ad usare l’Euro Digitale?

Non proprio: siamo ancora nella fase di allestimento della proposta, con lo strumento allo studio da parte della BCE… se ne saprà di più in autunno, quando si deciderà se avviare un periodo di sperimentazione della nuova valuta oppure no.

Il contenuto di questo secondo articolo è stato scritto da un caro amico che è tornato a trovarci: Pietro Michelangeli. La sua Newsletter, Analitica, esce il mercoledì e il sabato e spiega la finanza in modo facile e comprensibile a tutti.

🍏 Apple: raggiunti $3 trilioni di capitalizzazione, ma…

La scorsa settimana, sulla scia del lancio del nuovo visore, la società di Cupertino è entrata nella storia, toccando (e superando) la soglia dei $3 trilioni di capitalizzazione di mercato.

Insomma, mica patatine…

Merito anche del Vision Pro, ma..

Proprio del Vision Pro, presentato dopo sette anni di sviluppo, si è tanto parlato negli ultimi giorni come causa di questi nuovi massimi raggiunti, ma… non sono tutte buone notizie.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, infatti, Apple sarebbe stata costretta ad effettuare dei drastici tagli nelle previsioni di produzione del nuovo gadget tecnologico.

Questa notizia arriva da fonti vicine a Luxshare, il produttore cinese incaricato di assemblare inizialmente il dispositivo, il quale ha rivelato stime di produzione inferiori alle 400.000 unità fino al 2024.

Inoltre, due fornitori cinesi di alcuni componenti per il Vision Pro avrebbero dichiarato richieste da parte di Apple per sole 130.000-150.000 unità nel primo anno.

Un forte taglio rispetto all'obiettivo iniziale di vendere circa 1 milione di unità nei primi 12 mesi…

Ma come mai questo ridimensionamento?

Tra i principali ostacoli che Apple starebbe incontrando sul proprio cammino, vi è la produzione degli schermi del dispositivo (che rappresentano anche il componente più costoso).

I display micro-OLED erano carenti anche quando il prodotto è stato presentato: per i prototipi utilizzati durante la dimostrazione di giugno Apple si è infatti dovuta affidare a Sony e al produttore di chip TSMC.

Il problema? Apple sarebbe rimasta scontenta della qualità e della resa di questi produttori, ergo il necessario taglio alle stime (a cui si aggiunge una componente di domanda più ridotta del previsto, probabilmente anche a causa del pricing proibitorio di $3,499)

Nonostante questo, il gruppo di market intelligence Canalys stima che il Vision Pro possa raggiungere comunque una base di utenti di circa 20 milioni entro cinque anni dal lancio.

E se facciamo due conti…

…20 milioni di pezzi a $3,499 l’uno vogliono dire circa $70 miliardi di fatturato entro 5 anni dal lancio!

Certo è che raggiungere queste cifre non è per nulla scontato! Tanto che il colosso di Cupertino starebbe lavorando anche su questo fronte per trovare una soluzione, progettando un visore più economico.

E tra le ipotesi al vaglio di Apple per abbassare il prezzo del proprio prodotto, ci sarebbe l’utilizzo di tecnologie di visualizzazione diverse dal micro-Oled, (come per esempio il mini-Led).

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