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❌ Elon Musk: ha lasciato il ruolo da CEO di Twitter
Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter per i CEO del presente e del futuro!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
❌ Elon Musk: ha lasciato il ruolo da CEO di Twitter
😱 USA: è rischio default?
Mercati: Tra banche regionali che continuano a far paura e sentimento dei consumatori in calo, Dow e S&P 500 chiudono la seconda settimana consecutiva di perdite. Particolarmente male Disney, che crolla dopo aver registrato una perdita di 4 milioni di abbonati a Disney+ nell'ultimo trimestre (la maggior parte delle perdite di abbonati è stata registrata in India, dove Disney ha perso i diritti per lo streaming della Indian Premier League di cricket).
❌ Elon Musk: ha lasciato il ruolo da CEO di Twitter
Elon Musk, l’oramai ex-CEO di Twitter, ha annunciato tramite la stessa piattaforma che verrà sostituito da Linda Yaccarino.
Lo scorso dicembre, il miliardario sudafricano aveva chiesto con un sondaggio su Twitter se gli utenti avessero preferito un nuovo CEO, promettendo di farsi da parte in caso di esito positivo.
Il risultato?
Degli oltre 15 milioni di voti, il 57% si è detto favorevole all’uscita di scena di Elon.
E quindi, seppur con qualche mese di ritardo, ecco mantenuta la promessa.
Ok, ma chi è Linda Yaccarino?
Linda Yaccarino, 60 anni, è laureata alla Penn State University e possiede una enorme esperienza nel campo dei media e delle pubblicità.
È attualmente presidente della divisione vendite e partnership pubblicitarie di NBCUniversal, una società di media e intrattenimento di proprietà di Comcast.
Oltre ad aver guidato importanti iniziative di business e partnership pubblicitarie, ha avuto un ruolo chiave nella trasformazione di NBCUniversal in una società di intrattenimento.
La Yaccarino è inoltre membro dell’Ad Council dal 2014, un’organizzazione non-profit americana che la scopo di promuovere e distribuire per conto di sponsor varie categorie di servizi pubblici.
Durante la presidenza Biden, è divenuta presidente del board dell’associazione, aiutando il governo a creare una campagna promozionale per il vaccino Covid che ha coinvolto figure di spicco come Papa Francesco.
Va bene, ma perché questo cambio?
Musk, come annunciato nel Tweet sopra, lascerà il ruolo di CEO, rimanendo presidente esecutivo e Chief Technology Officer (CTO).
Nonostante il sondaggio dello scorso dicembre, sembra che le motivazioni delle dimissioni siano ben altre rispetto alla volontà degli utenti Twitter.
Proprio negli scorsi giorni, infatti, gli investitori di Tesla, l’altro gioiello nelle mani di Musk, hanno messo in dubbio l’impegno di Elon per la casa automobilistica.
Secondo loro, il ruolo di CEO di Twitter toglierebbe attenzioni e tempo alla guida di Tesla.
Ecco quindi l’uscita di scena e il conseguente rialzo del titolo (+4%) in seguito al Tweet.
La festa è stata però (in parte) rovinata dalla notizia sui difetti delle auto vendute in Cina (circa 1,1 milioni di pezzi), le quali necessiteranno di aggiornamenti software per guasti al sistema di accelerazione e frenata (e il titolo ne ha risentito, perdendo il -2%).
😱 USA: è rischio default?
I contrasti fra democratici e repubblicani hanno portato ad uno stallo sulla questione del debito che sta preoccupando i mercati, e c’è chi già parla di pericolo default.
Braccio di ferro politico o pericolo reale?
Ok, ma perché si parla di rischio default?
Il 19 gennaio 2023, gli Stati Uniti hanno raggiunto il limite di debito pubblico ($31,4 mila miliardi), costringendo il Dipartimento del Tesoro a ricorrere a manovre contabili (dette misure straordinarie) per poter continuare a pagare le pensioni, gli stipendi dei dipendenti pubblici, le indennità e gli obbligazionisti che possiedono i titoli del debito americano.
Crescita del Debito Pubblico USA (nominale) negli ultimi mesi
J. Yellen, Segretaria del Tesoro, ha affermato che a fine aprile il governo aveva un saldo di cassa di circa $300 miliardi e che questo sarebbe bastato a coprire le spese fino all’1 giugno: da quel momento nessuno strumento potrà ritardare il default.
“Il rischio politico sul tetto del debito può comportare costi economici gravi. Se gli USA non dovessero soddisfare i loro obblighi finanziari, sarebbe una catastrofe economica e finanziaria"
In realtà, la soluzione sarebbe piuttosto semplice, ovvero alzare il tetto, come già è stato fatto oramai moltissime volte (tre solamente durante la presidenza Trump).
Quale è il problema allora?
Per innalzare il tetto del debito, Biden sta da tempo cercando una mediazione con i repubblicani, i quali hanno la maggioranza alla Camera del Congresso e dunque la palla tra le mani.
I conservatori accetterebbero solo in cambio di una riduzione delle spese di $4.500 miliardi, che però colpirebbe pesantemente l’agenda di Biden, dal welfare all'energia pulita, fino all'aumento delle tasse per i super-ricchi e le aziende.
"Voglio dire ai deputati e ai senatori là fuori: se non vi danno i tagli alla spesa che volete, provocate il default. E' meglio di quello che stiamo facendo adesso: spendiamo soldi come marinai ubriachi"
Per aggirare momentaneamente lo stallo, Biden sta considerando di ricorrere al 14° emendamento, secondo il quale i debiti della nazione "non possono essere messi in discussione".
Secondo il presidente, però, è alto il rischio di essere contestato in tribunale e di scatenare domande sul default.
E, potenzialmente, il caos del mercato.
Il motivo?
Non ci sono precedenti nella storia americana: nessun presidente è mai arrivato a tanto per risolvere una crisi del debito.
Mercati preoccupati e CDS ai massimi
La scorsa settimana, i credit default swaps (CDS) sui titoli di Stato degli Stati Uniti hanno raggiunto massimi storici, lasciando trasparire una preoccupazione reale da parte dei mercati.
** Spiegazione CDS:
Il CDS è uno strumento finanziario importante per gli investitori, in quanto consente loro di gestire il rischio di credito associato al debito del governo emittente.
In breve, funziona come un’assicurazione sul fallimento, in questo caso relativamente al debito degli Stati Uniti.
Se il valore del CDS aumenta, significa i mercati stanno percependo un aumento del rischio di credito degli USA e si vogliono tutelare da un eventuale default.
Nonostante tutto, bisogna tenere a mente che questa crisi non deriva da una crepa nel sistema economico del paese, quanto da una situazione di stallo politico.
Non c’è nessun allarme per quanto riguarda la solidità dei conti pubblici, come dimostra l’andamento dell’indicatore Debito/PIL USA.
Angolo Politico 💬
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Angolo Cripto ⛓️
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💰 Timeo: pubblicherà una versione cartacea in italiano del whitepaper di Bitcoin (CT)
Angolo Tech & Startup 💡
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🔵 Linda Yaccarino è il nuovo CEO di Twitter (TC)
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⚠️ Google ha inserito una serie di protezioni sulla sua AI (Wired)
Oggi nella storia? Il 14 maggio 1948, a Tel Aviv, il presidente dell'Agenzia Ebraica David Ben-Gurion proclama lo Stato di Israele, istituendo il primo Stato ebraico dopo 2.000 anni. Ben-Gurion diventa così il primo premier di Israele.
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