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🛢️ Elimineremo tutti i combustibili fossili?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 🛢️ Elimineremo tutti i combustibili fossili?

  • 🤖 Il primo testo che regola l’Intelligenza Artificiale!

LE RISPOSTE AL SONDAGGIO
🎁 Quanto spenderai per i regali di Natale?

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. Ben il 40% di voi ha dichiarato di spendere meno di €100, una percentuale molto simile a chi invece spenderà tra i €100 e i €250. Solo il 22%, tra di voi, sborserà più di €250.

COP28
🛢️ Elimineremo tutti i combustibili fossili?

I rappresentanti dei quasi 200 paesi presenti alla COP28 (la Conferenza per il Clima) hanno finalmente raggiunto un accordo!

Frutto di due settimane di intensi negoziati (tant’è che la conferenza avrebbe dovuto terminare martedì, ma siamo andati lunghi), l’intesa mira a inviare un messaggio forte ad investitori e policy-makers: il mondo è unito nel desiderio di distaccarsi dai combustibili fossili.

Ma che cosa è stato deciso?

L'accordo prevede un allontanamento “giusto, ordinato ed equo" dall'uso di petrolio, gas e carbone, con l'obiettivo di raggiungere il target zero emissioni nette entro il 2050.

Questo impegno include alcune misure come:

  • 🟢 Il triplicamento della capacità di energia rinnovabile a livello globale entro il 2030

  • 🪨 La riduzione accelerata dell'uso del carbone

  • 🆕 Il sostegno allo sviluppo di tecnologie innovative, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio

L’idea è che ciascun paese, secondo quelle che sono le sue caratteristiche e possibilità, scelga uno o più modi con i quali ridurre le proprie emissioni.

L’obiettivo rimane sempre quello di non superare gli 1,5 gradi di aumento di temperatura rispetto ai livello pre-industriali. Quella famosa soglia che, se oltrepassata, porterebbe a cambiamenti climatici catastrofici ed irreversibili…

L’accordo arriva nonostante le pressioni dei produttori di Petrolio

"È la prima volta che il mondo si unisce attorno a un testo così chiaro sulla necessità di abbandonare i combustibili fossili”

Espen Barth Eide, Ministro degli Affari Esteri norvegese

Come testimoniano le parole del Ministro degli Affari Esteri norvegese, gran parte dei paesi che hanno spinto per inserire nel testo l’eliminazione graduale dei combustibili fossili si sono detti felici dell’accordo raggiunto.

E non è stato un compito facile, viste le pressioni esercitate dai grandi paesi produttori di petrolio (in particolare l’Arabia Saudita), che invece han fatto di tutto pur di trovare un accordo meno drastico.

“Siamo qui in un paese petrolifero [ndr Emirati Arabi], circondato da paesi petroliferi, e abbiamo preso la decisione di allontanarci dal petrolio e dal gas".

Dan Jorgensen, ministro del Clima e dell’Energia danese

Se l’accordo lascia (quasi tutti) felici, alcuni Paesi (soprattutto quelli maggiormente esposti ai cambiamenti climatici), hanno comunque espresso un po’ di insoddisfazione, poiché avrebbero voluto un accordo ancor più drastico.

E sul tema transizione si è espresso anche il CEO di Eni

Claudio Descalzi, Ceo di Eni

Nell’intervista rilasciata al Sole24Ore, riprendendo gli argomenti discussi alla Cop28, Andrea Descalzi ha ribadito ancora una volta come non ci sia più tempo da perdere per effettuare la transizione energetica.

Allo stesso tempo, Descalzi ha sottolineato come l’80% dell’energia elettrica mondiale venga ancora prodotta tramite combustibili fossili, mettendo in luce la complessità di un cambiamento che deve essere gestito in modo equilibrato, soprattutto per quei paesi (in via di sviluppo) che hanno bisogno ora di grandi quantità di energia per industrializzarsi.

Insomma, siamo tutti d’accordo che questa transizione energetica vada fatta ed anche in modo veloce, con la Cop28 che da questo punto di vista può essere considerata una piccola vittoria (e sottolineiamo piccola).

Si deve però tener conto delle differenze e delle esigenze dei diversi paesi, e soprattutto si devono mettere a terra tutte le azioni necessarie affinché l’obiettivo 1,5 gradi venga effettivamente raggiunto e non rimanga solo su carta.

Secondo te riusciremo a rimanere entro gli 1,5 gradi?

oppure stiamo facendo ancora troppo poco?

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TECH & AI
🤖 L’UE vuole regolamentare l’Intelligenza Artificiale!

Dopo più di 30 ore di contrattazioni tra Parlamento e Consiglio Europeo, pochi giorni fa è stato approvato il primo testo al mondo che nasce con lo scopo di regolare l’avanzamento dell’intelligenza artificiale.

Il motivo? La sempre più pressante preoccupazione che l’AI possa diventare giorno dopo giorno moooooolto pericolosa.

Alcuni esperti hanno dichiarato superficiale il decreto, mentre altri troppo stringente su qualche norma. Ma quali obiettivi si è posta l’Unione Europea?

In primis: tutelare la privacy

L’Ue è da sempre molto attenta alla privacy dei suoi cittadini, basti pensare al celebre regolamento a tutela dei dati online, il GDPR. Per questo motivo non ha esitato ad intervenire su una tecnologia che può mettere realmente a repentaglio la sicurezza dei nostri dati.

Uno dei temi più discussi ha riguardato l’utilizzo dell’AI per scopi di tutela dell’ordine pubblico, ad esempio con il riconoscimento biometrico in tempo reale o l’utilizzo di algoritmi per prevedere chi, quando e dove potrebbe commettere un reato.

Alla fine, il riconoscimento biometrico è stato proibito, tranne in tre casi specifici:

  • In caso di prevista ed evidente minaccia di attacco terroristico

  • Per la ricerca di vittime

  • Per la persecuzione di seri crimini

E non è finita qui…

Oltre a questo infatti, si è deciso di regolare i language model dietro alle intelligenze artificiali (pensiamo a GPT4 o LaMDA di Google) che superano una certa potenza di calcolo.

A questi si applicheranno norme stringenti in materia di trasparenza e sicurezza informatica.

È stato poi trattato il tema dei deep fake (audio, video o immagini generati dall’AI che imitano in modo realistico aspetto e voce umani), che dovranno essere dotati di una particolare filigrana digitale e di una stringa specifica in grado di avvertire l’utente che quello che sta guardando non è reale.

Un esempio di immagine Deep fake

E poi, i chatbot AI potranno usare solo fonti per i quali gli autori non hanno revocato i diritti.

Ma questo Ai Act metterà un freno allo sviluppo della tecnologia?

Già durante le discussioni che ne hanno preceduto l’approvazione, le più grandi aziende Tech non hanno aspettato a lamentarsi, sostenendo che l’AI Act rischia di rallentare l’avanzamento dell’intelligenza artificiale in modo significativo.

Vero o falso che sia, adesso le aziende hanno tra i 6 e 24 mesi per adeguarsi alle nuove regole.

Insomma, è chiaro come l’Ue spinga molto per tutelare la privacy e la sicurezza dei propri cittadini, a discapito (forse) di una minor velocità negli sviluppi della tecnologia.

Il che, forse, non è necessariamente un male.

GLI ANGOLI

🇬🇧 Il PIL del Regno Unito cala a sorpresa a ottobre (Ansa)

🤝🏻 Cop28: si è finalmente trovato l’accordo (Ansa)

🤖 Fastweb investe in un supercomputer per l’Ai (Wired)

🚀 Blue Origin di Bezos si prepara a lanciare di nuovo un razzo (TC)

🇪🇺 In Europa è stato approvato il primo decreto al mondo sull’Ai (Wired)

💊 Il farmaco che aiuta a bere meno alcol (Wired)

🤑 Prometeia cerca un Business Consultant

✍️ Bending Spoons offre un Graduate Program, Business of Tech

🆕 Ferrovie dello Stato Italiane cerca un Strategy & Business Analyst

💰️ Heritage Holdings cerca un Business Analyst Intern

Il 14 dicembre 1799 muore George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti, all’età di 67 anni.

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