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🏦 Fintech in Italia: cresciamo, ma troppo lentamente

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Il menù di oggi è offerto da Freedom24:
🏦 Fintech in Italia: cresciamo, ma troppo lentamente
🇪🇺 L'UE investe 12 miliardi in Asia Centrale
ITALIA
🏦 Fintech in Italia: cresciamo, ma troppo lentamente

Il settore Fintech in Italia mostra segnali di crescita, ma c'è un problema: restiamo ancora molto indietro rispetto ai principali Paesi europei.
A dirlo è il recente report ItaliaFintech, realizzato con il contributo scientifico dell'Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, che conferma come il nostro Paese sia ancora troppo poco attrattivo per gli investimenti e con un ecosistema che fatica a decollare.
Ma quali sono i numeri di questo gap?
Il rapporto ha analizzato la situazione in quattro Paesi – Italia, Spagna, Francia e Regno Unito – e i numeri non sono proprio incoraggianti per il Bel Paese:
🇮🇹 In Italia ha sede solo l'8% delle startup Fintech
🇪🇸 Stessa quota (8%) per la Spagna
🇫🇷 La Francia ospita il 17%
🇬🇧 Il Regno Unito domina con ben il 67% delle startup Fintech nei quattro paesi analizzati

E se passiamo agli unicorni fintech (startup valutate oltre $1 miliardo), il divario rimane significativo:
🇪🇸 Spagna: 1 unicorno
🇮🇹 Italia: 2 unicorni (Satispay e Scalapay)
🇫🇷 Francia: 13 unicorni
🇬🇧 Regno Unito: 29 unicorni
Insomma, pur mostrando qualche timido segnale di sviluppo, siamo ancora decisamente in ritardo rispetto agli altri ecosistemi europei.
E se guardiamo agli investimenti, la situazione non migliora…
Il nostro Paese raccoglie appena il 6% degli investimenti complessivi nel settore, con Milano che si conferma il principale hub nazionale. Ma il mercato resta di dimensioni contenute, anche se con buone prospettive di crescita.

Il nodo cruciale? I finanziamenti
Scavando più a fondo, il report evidenzia un problema chiave nel nostro Paese: i finanziamenti per avviare le attività scarseggiano, lasciando l'Italia molto indietro nel contesto europeo.
Il rapporto rivela che il grande freno allo sviluppo del Fintech italiano è rappresentato dalla difficoltà nel reperire capitali per avviare le società.
Guardando ai numeri:
💰 Il funding medio è pari a €12,5 milioni, apparentemente in linea con la Francia ma…
📉 …escludendo i mega-finanziamenti, la media reale si abbassa a €4,7 milioni, ben al di sotto della media europea
🔻 Il 47% dei round in Italia è inferiore a €1 milione
Nei mercati più maturi come Regno Unito e Francia, invece, i capitali si concentrano in round più consistenti, favorendo la crescita delle realtà più promettenti.
E non è solo questione di soldi…
Anche la burocrazia fa la sua parte nel rallentare lo sviluppo del Fintech italiano.
L'esigenza di semplificazione e il sostegno nell'avvio di nuove imprese rappresentano delle priorità strategiche, in linea anche con i richiami del Rapporto Draghi rispetto alla necessità di costruire maggiore competitività nel digitale.
In Italia, nonostante i recenti progressi, il processo di costituzione di una startup risulta ancora complesso e relativamente costoso, quindi è necessario completare la digitalizzazione dell'iter burocratico che porta all'avvio di nuove imprese.
Cosa si potrebbe fare per migliorare?
Il report suggerisce diverse proposte per sviluppare il mercato Fintech italiano:
🚀 Aggiornare il regime delle startup innovative, introducendo strumenti più flessibili e proporzionali alle diverse fasi di sviluppo
⚖️ Garantire un'implementazione piena e ordinata della regolamentazione dei cripto-asset (MiCAR)
🔄 Semplificare e armonizzare le norme sul crowdfunding
🏦 Promuovere l'open banking attraverso una piena attuazione dell'open finance
💰 Garantire una normativa fiscale stabile e competitiva, evitando oscillazioni normative che penalizzano l'innovazione
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GEOPOLITICA
🇪🇺 L'UE investe €12 miliardi in Asia Centrale

L'Europa ha deciso di rafforzare la sua presenza in Asia Centrale con un imponente pacchetto di investimenti.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato uno stanziamento di ben €12 miliardi per i paesi dell'Asia Centrale (Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan), sottolineando che si tratta dell'"inizio di una nuova era nella nostra antica amicizia".
L'annuncio è avvenuto durante il primo storico vertice UE-Asia Centrale tenutosi a Samarcanda, un chiaro segnale dell'importanza strategica che l'UE attribuisce a questa regione.
Cosa c’è dietro questo storico incontro a Samarcanda?
Il vertice arriva in un momento di grande tensione geopolitica:

I partecipanti al Summit UE-Asia Centrale di Samarcanda
🇺🇸 Donald Trump ha annunciato dazi su decine di paesi, inclusi alleati storici come l'UE
🇷🇺 La Russia continua a rappresentare una sfida per l'ordine internazionale con la guerra in Ucraina
🇨🇳 La Cina mantiene il controllo su gran parte delle materie prime essenziali per la transizione energetica
In questo scenario complesso, l'UE sta cercando di diversificare le proprie alleanze e ridurre la dipendenza da potenze come Cina e Russia.
Il presidente del Consiglio europeo António Costa ha sottolineato proprio la necessità di "lavorare insieme non solo per difendere il multilateralismo, ma anche per riformarlo in modo che sia più efficace, inclusivo e più adatto alle realtà di oggi".
Ma attualmente a quanto ammontano gli scambi commerciali tra UE e Asia Centrale?
💰 Nel 2023, l'interscambio commerciale ha raggiunto i €52 miliardi
🛢️ L'Asia Centrale esporta verso l'Europa principalmente petrolio, gas, metalli e fibre di cotone
🏭 L'UE esporta invece macchinari, attrezzature di trasporto e altri prodotti manifatturieri

I 5 paesi dell’Asia centrale
E poi la presenza economica europea nella regione è già significativa:
💼 L'UE rappresenta il 40% dello stock di investimenti totali in Asia Centrale
📈 È il principale investitore straniero nella regione
E cosa prevede il pacchetto da 12 miliardi?
Il pacchetto da €12 miliardi fa parte del piano Global Gateway, un progetto ambizioso dell'Unione Europea che mira a creare connessioni più forti con diverse regioni del mondo.
Gli investimenti in Asia centrale saranno così distribuiti:
🚆 Trasporti: €3 miliardi
Questo investimento ridurrà i tempi di trasporto tra Europa e Asia centrale a soli 15 giorni, dimezzando quelli attuali.
Questo miglioramento "sbloccherà un potenziale non sfruttato per gli affari tra le nostre regioni e darà impulso ai collegamenti e agli scambi commerciali all'interno delle cinque nazioni dell'Asia centrale".
🪨 Materie prime critiche: €2,5 miliardi
La regione dell'Asia Centrale è ricca di materie prime fondamentali:
🪨 38,6% del manganese mondiale
🪨 30,07% del cromo
🪨 20% del piombo
🪨 12,6% dello zinco
🪨 8,7% del titanio
Queste risorse sono strategiche per l'UE, che punta alla neutralità climatica entro il 2050 e vuole ridurre la dipendenza dalla Cina. Von der Leyen ha specificato che l'approccio europeo differisce da quello di altri attori globali: "Vogliamo anche essere vostri partner nello sviluppo delle vostre industrie locali. Il valore aggiunto deve essere locale."
⚡ Energia pulita: €6,4 miliardi
La regione ha enormi potenzialità nel campo delle energie rinnovabili:
🌬️ Eolico in Kazakistan
☀️ Solare in Uzbekistan e Turkmenistan
💧 Idroelettrico in Tagikistan e Kirghizistan
🔥 Geotermia in tutta la regione
Con queste risorse, i paesi dell'Asia Centrale "potrebbero produrre abbastanza energia pulita per la propria economia e per l'esportazione", creando così un'ulteriore fonte di sviluppo economico sostenibile.
💻 Connettività digitale: €100 milioni
Questi fondi saranno destinati alla costruzione di infrastrutture tecnologiche moderne.
Cosa ci possiamo aspettare in futuro?
I leader hanno concordato diverse iniziative per il futuro:
🤝 Organizzare un Forum degli investitori entro l'anno
🚢 Investire sul Corridoio di trasporto transcaspico, che ridurrà drasticamente i tempi di esportazione tra le due regioni aggirando la Russia
🏦 Istituire un ufficio locale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo in Uzbekistan
🗓️ Tenere vertici simili ogni due anni
Insomma, sembra proprio che l'UE stia cercando di diversificare le proprie alleanze, e in un mondo sempre più polarizzato, l'UE sembra aver scelto la via del pragmatismo economico.
Ma secondo te, l'UE riuscirà davvero a costruire un'alleanza solida con l'Asia centrale o è solo un tentativo destinato a scontrarsi con gli interessi di Russia e Cina nella regione? |

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