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📊 I dazi di Trump: tanto rumore per (quasi) nulla

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Il menù di oggi prevede:

  • 📊 I dazi di Trump: tanto rumore per (quasi) nulla

  • 🇦🇷 L'Argentina punta a diventare un gigante del gas (con l'aiuto di Eni)

COMMERCIO INTERNAZIONALE

📊 I dazi di Trump: tanto rumore per (quasi) nulla

Sei mesi fa Donald Trump annunciava il “Liberation Day“, promettendo di riscrivere le regole del commercio globale.

L’annuncio fece tremare i mercati, irritò gli alleati degli Stati Uniti e alimentò previsioni molto cupe: molti economisti parlavano di una quasi certa recessione, innescata dai nuovi dazi.

Eppure, sei mesi dopo, lo scenario è ben diverso da quello temuto. Nessun crollo, nessuna crisi: l’economia americana, almeno per ora, continua a crescere.

Tirando le somme, cosa sta succedendo con i dazi USA?

In diversi settori, gli effetti stanno iniziando a farsi sentire. Prezzi, occupazione e fiducia dei consumatori mostrano i primi segni di sofferenza.

Nel secondo trimestre 2025:

  • 🚗 Beni durevoli (auto, elettrodomestici, elettronica): +3% su base annua

  • 🧸 Giocattoli (quasi tutti importati dalla Cina): +5%

  • 📈 Inflazione complessiva: +0,3 punti percentuali dovuti ai dazi

  • 🏭 Occupazione: cali in manifattura e retail

  • 😟 Fiducia dei consumatori: –20% rispetto al 2024

In pratica, la “liberazione” promessa da Trump sta colpendo proprio chi avrebbe dovuto beneficiarne: imprese e famiglie.
Il Budget Lab di Yale stima che l’impatto dei dazi ridurrà i redditi medi di $2.400 all’anno per famiglia.

Nonostante tutto, l’apocalisse annunciata non si è mai verificata

A livello macroeconomico, sei mesi dopo l’annuncio dei dazi, i numeri sembrano negare la crisi prevista:

  • 📈 PIL USA +3,8% su base annua nel secondo trimestre 2025

  • 💼 Consumi e investimenti in crescita

  • 📊 Wall Street corre ai massimi

  • 🔼 OCSE: crescita globale rivista al rialzo, dal 2,9% al 3,2%

Perché la catastrofe non si è verificata?

  1. I dazi sono stati molto più miti del previsto:

  • 📉 Tariffa media effettiva: dal 30% previsto al 18% reale

Alcuni esempi?

  • 🇨🇳 Cina: da 145% minacciato a circa 50% applicato

  • 🇰🇷 Corea del Sud: dal 25% promesso al 15% reale

  • 🇧🇷 Brasile: da 50% a circa 30% effettivi (grazie a 700 eccezioni)

  • 🇨🇦 Canada: dal 35% al 6% effettivo, grazie alle clausole dell’USMCA 

  1. Molte aziende hanno trovato il modo di adattarsi:

  • Importazioni anticipate prima dell’entrata in vigore dei dazi

  • 📦 Sotto-dichiarazioni doganali per ridurre l’imponibile

  • 🔄 Riclassificazione dei prodotti per risultare “compliant” agli accordi già esistenti

Secondo il Budget Lab di Yale, l’impatto reale dei dazi è stato circa la metà rispetto a quanto previsto dalle tariffe ufficiali.

  1. La temuta spirale di ritorsioni non c’è stata:

Non perché manchi il malcontento, ma perché l’America conta meno rispetto a un tempo:

  • All’inizio degli anni 2000 rappresentavano un quinto delle importazioni globali, oggi appena un ottavo

  • 🇧🇷 Brasile: solo il 13% delle esportazioni dirette agli USA (era il 26% vent’anni fa)

  • 🇨🇳Cina: export verso gli USA in calo, ma compensato da:

    • +20% verso Sud-Est asiatico

    • +10% verso Europa

  1. Molti Paesi hanno rafforzato altri legami commerciali:

  • 🤝 Canada e Messico hanno rafforzato i loro legami in vista della rinegoziazione USMCA nel 2026

  • 🇪🇺 L'UE ha firmato un accordo con l'Indonesia e sta per chiuderne uno con l'India

Il ministro indonesiano per l'Economia, Airlangga Hartarto, e il Commissario europeo per il Commercio e la Sicurezza Economica, Maros Sefcovic durante la firma dell’accordo. Bali, Indonesia

  • 🇨🇳 L'ASEAN ha potenziato l'accordo con Pechino e gli investimenti cinesi in Brasile sono saliti del 60%

  • 🇦🇪 Future of Investment and Trade Partnership: coalizione di 14 paesi, tra cui Singapore e Emirati Arabi

  • 🌏 RCEP asiatico: valuta nuovi membri e maggiore integrazione

  • 🇪🇺 UE e paesi del CPTPP (Australia, Canada, Giappone, Messico): verso standard comuni e cooperazione ampliata

Insomma, i dazi di Trump hanno generato più rumore che effetti concreti

Alla fine, cosa ci ha davvero guadagnato l’America?
Molto meno di quanto Trump aveva promesso.

  • 💰 Entrate doganali in aumento (+$19 miliardi al mese), ma subito assorbite per coprire i tagli fiscali

  • 📉 Deficit commerciale che continua ad allargarsi, nonostante le barriere

  • 🏭 Manifattura lontana dal “rinascimento” annunciato: più costi, poca crescita

  • 👨‍👩‍👧 Famiglie americane con redditi reali in calo e prezzi sempre più alti

Nel frattempo, il resto del mondo si muove senza Washington: nuove alleanze, nuovi accordi e catene di fornitura che si riorganizzano su base regionale.

Paradossalmente, i dazi di Trump, nati per isolare l’America, stanno finendo per rafforzare la globalizzazione che volevano distruggere.

Secondo te, qual è stato il vero impatto dei dazi di Trump?

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ENERGIA

🇦🇷 L'Argentina punta a diventare un gigante del gas (con l'aiuto di Eni)

L'Argentina sta per trasformarsi in uno dei principali esportatori mondiali di gas naturale liquefatto. E l'Italia, attraverso Eni, sarà protagonista di questa rivoluzione energetica.

L'AD di Eni, Claudio Descalzi, ha incontrato a Buenos Aires il presidente argentino Javier Milei per siglare un accordo storico con YPF, la compagnia petrolifera nazionale argentina.

L'obiettivo? Sfruttare le immense riserve di gas di Vaca Muerta per creare un business da $100 miliardi in 20 anni.

Ma di che progetto stiamo parlando?

Il progetto "Argentina LNG" è un piano ambizioso che prevede la produzione ed esportazione di 12 milioni di tonnellate all'anno di gas naturale liquefatto.

Come funzionerà? Attraverso due navi galleggianti per la liquefazione (FLNG), ciascuna con una capacità di 6 milioni di tonnellate annue. In pratica, stiamo parlando di circa 9 miliardi di metri cubi di gas all'anno.

Ma non è tutto. Il piano include anche:

  • 🛢️ La valorizzazione e l'esportazione dei liquidi associati

  • 🚢 La costruzione di infrastrutture dedicate per il trasporto

  • 🏭 Il trattamento del gas direttamente sul posto

Ma da quando l’Argentina nasconde un tesoro energetico?

Vaca Muerta non è un giacimento qualunque. Parliamo della seconda riserva mondiale di gas non convenzionale, un tesoro energetico che l'Argentina ha sotto i piedi da decenni ma che solo ora può sfruttare davvero, grazie ad investimenti est.

La riserva di Vaca Muerta nel cuore della Patagonia, Argetnina

I numeri fanno girare la testa:

  • 📊 Riserve sufficienti per rifornire il mercato interno argentino per 163 anni

  • 🌍 Capacità di esportare per oltre 60 anni senza compromettere l'approvvigionamento locale

  • 💎 Un potenziale economico stimato in $100 miliardi

Insomma, stiamo parlando di trasformare l'Argentina in un attore chiave del mercato energetico globale, proprio mentre l'Europa cerca disperatamente alternative al gas russo.

Come funzionerà concretamente questo mega-progetto?

Il piano si svilupperà in tre fasi ben definite.

La prima partirà già nel 2027 con l'entrata in funzione della nave galleggiante Hilli Episeyo. Questa unità avrà una capacità di 2,45 milioni di tonnellate all'anno e rappresenterà il battesimo del fuoco per le esportazioni di GNL argentino.

Dal 2028 in poi, il progetto entrerà nel vivo con le fasi 2 e 3:

  • 🤝 Partnership allargata tra YPF, Eni, Shell e altri operatori internazionali

  • 🚀 Ampliamento della capacità produttiva di ulteriori 22 milioni di tonnellate annue

  • 🏗️ Costruzione di nuove navi FLNG e di un gasdotto dedicato

E per l’Italia che vantaggi ci sono?

Per Eni, questo progetto rappresenta un tassello fondamentale della sua strategia energetica che intende privilegiare lo sviluppo delle produzioni a gas, portando in Argentina il know-how già testato in Congo e Mozambico.

Ma i benefici vanno oltre:

  • 🔐 Diversificazione delle fonti energetiche per l'Europa

  • 💼 Opportunità per le aziende italiane nella filiera del gas

  • 🤝 Rafforzamento dei rapporti Italia-America Latina

Ma riusciranno davvero a farcela?

Le premesse ci sono tutte. L'Argentina ha le risorse, Eni ha l'esperienza, e il mercato globale ha bisogno di gas.

Certo, le sfide non mancano:

  • 📈 Servono investimenti enormi in infrastrutture

  • ⚖️ La stabilità dell'Argentina resta da monitorare

  • 🌡️ Le pressioni per la transizione verde potrebbero cambiare le carte in tavola

Ma se tutto andrà secondo i piani, dal 2027 l'Argentina inizierà a esportare gas su larga scala.

Insomma, mentre l'Europa cerca nuove fonti energetiche, l'Argentina si prepara a diventare la nuova frontiera del gas. E l'Italia, grazie a Eni, sarà in prima fila per cogliere questa opportunità.

Secondo te, questo progetto rappresenta per l'Italia:

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🇫🇷 Il secondo governo di Lecornu, tra conferme e tecnici (IlPost)

🇮🇱 Liberati i primi 7 ostaggi israeliani. A sud di Gaza per il rilascio degli altri. Trump è in Israele (Agi)

🛡️ Perché a Taiwan lo “scudo di silicio” dei suoi chip non basta più per sentirsi al sicuro (Wired)

🪖 Esercitazione Nato Repmus 2025: droni marittimi, AI e strategie militari con l’Ucraina (Euronews)

🧠 Così il cervello trasforma le emozioni in azioni (Ansa)

🗣️ Una lingua antica, ormai perduta, è stata appena scoperta tra le rovine di Teotihuacan in Messico (Wired)

Il 14 ottobre 1980, a Torino si svolse la Marcia dei quarantamila, una grande manifestazione di impiegati e quadri della FIAT, in protesta contro gli scioperi degli operai che impedivano loro di lavorare.

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