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🏘️ Dobbiamo costruire un sacco di nuove case (e in fretta)
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Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
🏘️ Dobbiamo costruire un sacco di nuove case (e in fretta)
🏦 Unicredit si sta comprando una banca tedesca?
CRISI ABITATIVA
🏘️ Dobbiamo costruire un sacco di nuove case (e in fretta)
In Italia sta aumentando la domanda di case, ma la loro costruzione sta rallentando.
Nel 2025 si prevede che le compravendite di case raggiungeranno le 760 mila unità (+5,5% rispetto al 2024 e +36% rispetto al 2020) e questo incremento farà crescere il fatturato del settore immobiliare italiano del +5,7%, come riportato dal il Sole 24 Ore.
Detto ciò, per soddisfare la crescente domanda, il settore dovrà affrontare una grande sfida: investire oltre €1.000 miliardi (50% del PIL) per costruire circa 3,65 milioni nuove abitazioni entro il 2025.
Se questo dovesse accadere il patrimonio immobiliare italiano aumenterebbe di €1.400 miliardi circa (secondo quanto riportato da Scenari Immobiliari).
Ma come se la sta passando il mercato immobiliare?
Non tanto bene, dato che si costruiscono sempre meno case.
In Italia nel 2023 sono stati rilasciati meno permessi di costruzione rispetto all’anno precedente (-8%), cioè le autorizzazioni che le imprese edili richiedono allo Stato per poter costruire nuove abitazioni.
Ma perché questo calo? Semplice: è ‘colpa’ dei tassi di interesse.
Quando i tassi sono alti (come lo sono stati negli ultimi due anni) i prestiti necessari per finanziare la costruzione delle case diventano molto più costosi e molte imprese preferiscono aspettare che i tassi scendano prima di avviare nuovi progetti edilizi.
Anche se in Europa però ci sono paesi, come Francia e Germania, che se la stanno passando peggio di noi…
Ma che case costruiremo in Italia?
Non si tratterà solo di ‘impilare mattoni’, ma le nuove abitazioni dovranno rispondere a esigenze specifiche della popolazione, per cui:
🏙️ saranno concentrate nelle principali aree metropolitane (5% a Milano, 3% a Roma e 1% negli altri capoluoghi)
🙋♂️ il 42% di esse dovrà offrire servizi agli abitanti (come aree verdi, lavanderie, internet ad alta velocità, fermate dei mezzi), per cui saranno necessari ulteriori investimenti
🏚️ saranno in gran parte frutto di trasformazioni e riconversioni di spazi esistenti che non vengono più usati per lo scopo originario, come vecchi edifici industriali, magazzini o uffici dismessi
Inoltre, c’è una nuova tendenza che esploderà nei prossimi anni..
Stiamo parlando delle “residenze specializzate”
Con questo termine si intendono quelle abitazioni che offrono servizi mirati e specifici per diverse categorie di persone, come per esempio:
🧒 Student housing: residenze per studenti universitari, che offrono servizi dedicati come aree studio, connessioni internet rapide e spazi condivisi per la socializzazione
🧔♂️ Social housing: abitazioni studiate per persone con redditi che non permettono di accedere al mercato immobiliare tradizionale
👴 Senior housing: abitazioni per persone over 65 autosufficienti, che includono servizi integrati come assistenza al benessere psico-fisico, spazi comuni e cura della persona
Il problema è che nel 2023 questo tipo di abitazioni rappresentava solo lo 0,6% del totale delle case presenti in Italia.
Ed è qui che abbiamo un problema, visto che il 7,2% della popolazione cerca specificamente queste soluzioni abitative, dato che salirà a 1 persona su 4 entro il 2050.
Per questo motivo, è fondamentale che le imprese edili prestino attenzione a come cambiano le esigenze della popolazione e inizino a costruire sempre più residenze specializzate per soddisfare questa crescente domanda.
La tua casa è collegata ai servizi di cui hai bisogno in questo momento della tua vita?Diccelo rispondendo al sondaggio! |
SETTORE BANCARIO
🏦 Unicredit si sta comprando una banca tedesca?
Dopo un 2023 da record, con profitti pari a 9,5 miliardi di euro (+47,2% rispetto all'anno precedente), UniCredit sembra non volersi fermare e ha deciso di comprarsi una banca tedesca.
Sì, perché il secondo gruppo bancario italiano ha intenzione di acquisire Commerzbank, la 4° banca più grande della Germania, fondata ad Amburgo nel 1870.
Per procedere con l'operazione, UniCredit ha già presentato richiesta di autorizzazione alla BCE, come previsto in queste situazioni.
Riassunto delle puntate precedenti
Non è la prima volta che le due banche si trovano in trattativa: già nel 2017 e nel 2019 UniCredit aveva provato a fondersi con la banca tedesca, ma senza successo.
All’inizio di settembre, Unicredit ha deciso di fare sul serio e ha sborsato €702 milioni per comprare il 4,5% di Commerzbank. Questa mossa ha portato la sua partecipazione complessiva al 9%, dato che già deteneva un altro 4,5%.
Unicredit ha acquistato le azioni direttamente dal Governo tedesco, che deteneva il 16,5% della banca (quote che aveva rilevato nel 2008, quando la salvò dalla crisi finanziaria).
Ma Unicredit non si è fermata qui.
Dopo essere diventata il 2° maggiore azionista, dietro solo al Governo tedesco, si pensava che la banca italiana si sarebbe accontentata… e invece ha sorpreso tutti, annunciando di essere pronta a un’acquisizione completa e di aver già acquistato un ulteriore 11,5%, diventando così azionista di maggioranza.
Ed è qui che si è scontrata contro il muro eretto dalla Germania
Il Governo tedesco non si aspettava una mossa così aggressiva e ha reagito con fermezza, dichiarando che non venderà altre quote a UniCredit.
“Attacchi non amichevoli, acquisizioni ostili, non sono mai una cosa positiva per le banche. […] Questo non è un buon modo di agire: noi riteniamo che in Europa e in Germania, non sia adeguato agire con metodi non amichevoli, senza cooperazione e senza concordare nulla.”
A questo punto, se non si dovesse raggiungere un accordo tra il Governo tedesco e UniCredit, ci sono due possibili scenari per la banca italiana:
🤺 lanciare un’acquisizione ostile (avviene quando la società acquirente fa un'offerta direttamente agli azionisti dell'altra società per ottenere la maggioranza senza il consenso dei dirigenti) - difficile in questo caso vista la posizione del Governo tedesco
🏃♂️ fare marcia indietro e vendere l’intera partecipazione
Ora la palla passa alla BCE, che avrà 60 giorni per valutare se approvare o meno la richiesta di UniCredit di superare la soglia del 10% della partecipazione.
🇮🇹 La Rai ha il nuovo vertice, scontro nell'opposizione (Ansa)
🇱🇧 Medioriente, raid su Beirut: obiettivo Nasrallah (SkyTg24)
👓️ È già finita l’era dei visori? (techy)
🐙 La polizia di New York ha una nuova arma (techy)
🐢 In Calabria dopo sei anni è nata un'altra tartaruga bianca (Ansa)
🌍️ Il deserto del Sahara diventa verde grazie a piogge insolite in alcune zone del Nord Africa (GNN)
Queste le risposte al primo sondaggio della scorsa newsletter: la maggior parte di coloro che hanno risposto sta lavorando (56%), il 25% sta studiando, il 13% è in pensione e il 2% è attualmente fermo.
Ecco cosa hanno detto alcuni di voi:
Mentre il sondaggio su Blackrock e Leonardo è andato così:
✍️ ADENTIS Italia cerca un Junior Business Manager
💰️ WeRoad cerca un Finance Specialist
🆕 Xiaomi cerca un Chief Accountant-Tax
🤑 McDonald’s cerca un Stage Supply Chain
Il 29 settembre 1936, Francisco Franco instaura un regime dittatoriale in Spagna.
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