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🤨 Sta arrivando un nuovo 2008?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  •  🤨 Crolla il più grande gruppo immobiliare austriaco, è un nuovo 2008?

  • 🔥 STOP al mercato tutelato dell’energia!

LE RISPOSTE AL SONDAGGIO
♻️ Stiamo facendo abbastanza per combattere il cambiamento climatico??

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. Più della metà di voi pensa che le misure messe in atto finora per contenere il cambiamento climatico non siano sufficienti (il 53%). Il 42% pensa invece che possiamo fare di più, mentre solo il 5% è soddisfatto.

IMMOBILIARE
🤨 Crolla il più grande gruppo immobiliare austriaco: è un nuovo 2008?

La più importante società immobiliare privata austriaca ha dichiarato fallimentoe ci sono diversi motivi per cui questo ci dovrebbe interessare.

In primis, perché c’è già chi teme un’effetto domino che, secondo i più pessimisti, potrebbe portare ad una crisi immobiliare europea ai livelli del 2008.

E in secondo luogo, perché una delle più grandi banche italiane è “immischiata” nella situazione.

Ok ma di chi stiamo parlando?

Credits: Reuters

Signa Holding è un importantissimo player nel settore immobiliare: oltre ad essere il più grande proprietario europeo di centri commerciali, è noto per possedere il Chrysler Building di New York ed altri immobili di lusso.

La capogruppo controlla oltre un centinaio di altre società (attive in settori anche diversi dall’immobiliare e sparse in tutto il mondo), con asset dal valore totale stimato pari a €27 miliardi!

Dopo un periodo di crisi, spinto anche dalle condizioni macro-economiche degli ultimi mesi, con tassi di interesse elevati e costi di costruzione in forte aumento, Signa è stata costretta a cercare velocemente investitori.

Il motivo? Provare a raccogliere €600 milioni per pagare i debiti in scadenza ed evitare l’insolvenza.

Il tutto non ha però avuto grande successo, e quindi…

Ecco arrivare l’istanza di fallimento

La Holding ha fatto domanda al Tribunale commerciale di Vienna per l’auto-amministrazione, in modo da ristrutturare il proprio debito in modo autonomo.

La società dovrà ora trovare velocemente qualcuno a cui vendere i suoi asset immobiliari, per cercare almeno di far fronte agli €1,3 miliardi di debiti in scadenza quest’anno.

Quello che spaventa è che le difficoltà della holding potrebbero trascinare nel baratro anche numerose controllate, avviando un effetto domino dagli impatti potenzialmente molto gravi.

E questo anche perché, secondo J.P. Morgan, il gruppo ha debiti per €13 miliardi, con numerosi istituti finanziari esposti per centinaia di milioni di euro!

E in tutto questo, c’è una banca italiana immischiata…

Credits: Unicredit

Parliamo di Unicredit, che è una tra le varie istituzioni bancarie esposte verso Signa. In Particolare, Unicredit possiede Bank Austria, la quale ha una posizione verso Signa di oltre €600 milioni.

Per quanto a noi comuni mortali queste cifre possano sembrare altissime, in realtà le preoccupazioni per Unicredit sono relative.

Sì perché se è vero che €600 milioni non sono proprio spicci, c’è da sottolineare che:

  • 🏠️ L’esposizione verso Signa riguarda singoli progetti immobiliari in diverse città tedesche (tra cui Berlino, Francoforte e Monaco), che hanno asset di elevata qualità a fare da garanzia ai prestiti.

  • 🤑 Se guardiamo al totale investito sull’immobiliare da Unicredit, pari a €35 miliardi, i €600 milioni su Signa appaiono poi non così tanti.

Ma quindi è in arrivo un nuovo 2008?

Per quanto i problemi del settore immobiliare continuino a mietere vittime in giro per il mondo (Evergrande in Cina, WeWork in America e Signa in Europa), ognuno di questi casi è una storia a sé, legata più all’aumento dei tassi di interesse che ad una speculazione finanziaria sul mercato immobiliare - come invece successo nel 2008.

Quindi se è vero che c’è da tenere monitorato se ed eventualmente quali saranno gli effetti di questi “decessi” sui mercati finanziari, si può - almeno per ora - escludere che un 2008 sia dietro l’angolo.

(e speriamo che queste parole non invecchino malissimo nei prossimi mesi).

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LUCE & GAS
🔥 STOP al mercato tutelato dell’energia!

Il 2024 porterà una vera e propria rivoluzione per il settore energetico italiano! Chi infatti fino ad ora era nel mercato tutelato di gas ed elettricità, dovrà obbligatoriamente passare al mercato libero dell’energia e scegliere una nuova offerta.

Ma facciamo un passo indietro: qual è la differenza?

  • 🛑 Mercato tutelato: in cui i servizi di fornitura di gas ed elettricità hanno prezzi e condizioni di contratto stabiliti ogni tre mesi da un ente amministrativo indipendente (ARERA)

  • 📊 Mercato libero: costituito dalle imprese fornitrici di energia elettrica e gas che offrono ai propri clienti i loro servizi al prezzo e alle condizioni che vogliono (condizioni di libero mercato)

Con il mercato tutelato l'ARERA cerca di minimizzare i costi, ma non sempre riesce a contenere i rincari dovuti ai movimenti di mercato.

Nel mercato libero, nonostante gli stessi rischi di fluttuazione dei prezzi, i fornitori possono offrire tariffe fisse per determinati periodi e la concorrenza può portare a prezzi più bassi (almeno in teoria).

Ma come mai si è eliminato il mercato tutelato?

La necessità di eliminare a poco a poco il mercato tutelato per aumentare la concorrenza nel settore energetico è nata nel 2017, durante il governo Gentiloni, con il quale era stata fissata una prima scadenza per farlo al 1 luglio 2019.

La data è stata posticipata varie volte, ma poi…

Nel 2021, il Governo Draghi ha promesso all’Unione Europea di portare a termine questa missione, e, per mettere un punto fermo alla questione, l’ha fatta rientrare tra gli obiettivi del Pnrr utili ad ottenere l’erogazione della terza rata (che ci è arrivata ad ottobre).

Ma come mai si vuole avere un mercato libero dell’energia?

Il motivo è semplice: l’idea è quella di avere un mercato concorrenziale, che spinge i prezzi verso il basso (in teoria) e aumenta le scelte per i consumatori e le spinte a innovare per le imprese.

C’è però da sottolineare che questo vale in teori, ed è tutto da dimostrare se effettivamente il mercato libero porterà o meno ad una discesa dei prezzi (per ora il mercato libero ha portato a prezzi più bassi in certi momenti e prezzi più alti in altri).

Sta di fatto che ora è arrivata l’approvazione del decreto legge da parte del Consiglio dei Ministri per la fine del mercato tutelato.

Quindi, il mercato libero entrerà in vigore:

  • 🔥 Per il Gas: dal 10 gennaio 2024

  • 💡 Per l’Elettrico: dal 1 aprile 2024

E questo significa che se finora hai fatto parte del mercato tutelato (lo vedi nelle fatture emesse dal tuo fornitore) hai l’obbligo di cambiare e scegliere una nuova offerta.

Cosa succede a chi non sceglie o non può scegliere?

Se non scegli un nuovo fornitore di gas, continuerai con il tuo attuale fornitore ma con una nuova tariffa a prezzo variabile basata su un indice di riferimento, valida per un periodo di un anno e mezzo.

Per l’elettricità, se non cambi, sarai affidato ad un altro fornitore del mercato libero ed entrerai nel Servizio a tutele graduali (Stg).

Se invece:

  • Versi in condizioni economiche svantaggiate

  • Sei disabile

  • Hai un’utenza in una struttura abitativa di emergenza per via di eventi calamitosi

  • Hai un’età di 75 anni

Non cambierà nulla e potrai continuare con il contratto definito e aggiornato dall’ARERA.

BONUS: Qualche chicca per non farsi fregare nel passaggio

L'attivazione di una nuova fornitura è sempre senza costi aggiuntivi, il processo è intuitivo e non si corre mai il rischio di rimanere senza energia, l’unico problema è legato alla scelta del giusto fornitore.

Ma a cosa devi stare attento quando ne scegli uno?

  • ⚡️ Tieni sott’occhio il prezzo della materia energia, l’unica componente sulla bolletta su cui i venditori possono farsi concorrenza (poiché oneri e imposte sono uguali per tutti e stabiliti dall’Autorità)

  • 🤨 Tariffa a prezzo fisso o indicizzata: con la prima il prezzo dell’energia rimane fisso per un periodo predeterminato, di solito 12 o 24 mesi. Con la seconda il costo varia mensilmente in base a un indice di riferimento

  •  Tariffa bioraria o monoraria: nel primo caso il prezzo dell’energia varia a seconda dell’ora e del giorno e sono più utili se stai tanto tempo fuori casa e ritorni nelle ore serali. Il secondo scenario vede un prezzo sempre fisso ed è utile se vivi la casa durante tutto il giorno.

E tu che ne pensi? Sei d’accordo con la manovra che rende libero il mercato dell’energia?

Sei d'accordo con il rendere libero il mercato energetico?

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Il 3 dicembre 1992, viene inviato il primo messaggio di testo SMS nella storia: Neil Papworth, un ingegnere di 22 anni, usa un pc per inviare il messaggio "Merry Christmas" (Buon Natale), attraverso la rete Vodafone, al telefono di un collega.

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