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🌿 CBAM, il nuovo "dazio verde" che può far crescere la nostra economia

Buongiorno, questa è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa prevede il menù di oggi:

  • 🌿 CBAM, il nuovo "dazio verde" che può far crescere la nostra economia

  • 📱 TikTok verso il ban negli USA (ma c'è ancora una speranza)

SOSTENIBILITÀ (IN COLLAB CON TORTUGA)

🌿 C’è un nuovo "dazio verde" che può far crescere la nostra economia

Quando si parla di politiche green europee, spesso si teme che possano danneggiare la competitività delle nostre aziende. Ma le cose potrebbero anche andare diversamente...

Dal 1° ottobre 2023, infatti, l'UE ha lanciato CBAM, il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere.

Un nome complicato per un concetto però piuttosto semplice: rendere la vita un po' più difficile a chi produce inquinando e senza pagarne il prezzo.

Secondo un report del think tank Tortuga, questo strumento non solo proteggerà l'industria europea dalla concorrenza sleale, ma contribuirà anche significativamente alla riduzione delle emissioni globali di CO2.

Ma cos’è CBAM?

In pratica, è un dazio che viene applicato alle importazioni di prodotti specifici che arrivano da paesi con regole ambientali meno severe delle nostre.

L'idea è semplice: se un'azienda extra-UE produce con pratiche più inquinanti di quanto permettano le regole europee, dovrà pagare la differenza quando importa i suoi prodotti nel mercato UE.

Il risultato? Per la prima volta, a prescindere da dove vengano prodotti, tutti i beni avranno lo stesso costo "ambientale".

Ma quali sono le aree interessate da questo “dazio verde”?

Per ora CBAM si concentra su sei settori chiave, considerati “hard-to-abate“, ovvero dove è più difficile ridurre le emissioni:

  • 🏗️ Cemento

  • ⚒️ Ferro e acciaio

  • 🔧 Alluminio

  • 🌾 Fertilizzanti

  • ⚡ Elettricità

  • ⚗️ Idrogeno

E i vantaggi per l’economia europea potrebbero essere diversi

CBAM porta con sé tre benefici fondamentali per l'economia europea:

  • 🛡️ Protezione dell'industria europea: sappiamo bene che le aziende europee devono rispettare regole ambientali rigorose e pagare per le loro emissioni, mentre quelle extra-UE spesso operano senza questi costi. CBAM “livella il campo di gioco”, facendo pagare un dazio a chi produce inquinando di più, così da proteggere le aziende europee dal rischio di concorrenza sleale

  • 🏭 Prevenzione della delocalizzazione: uno studio ha mostrato che CBAM riduce di ben due terzi il rischio che le aziende europee delocalizzino la produzione in paesi con regole ambientali meno severe (il cosiddetto "carbon leakage")

  • 🌍 Spinta verso standard globali più elevati: i paesi extra-UE avranno un forte incentivo a introdurre i propri sistemi di tassazione delle emissioni e ad alzare i loro standard ambientali

L’impatto sulle emissioni di CBAM sarebbe notevole:

Si stima una riduzione compresa tra 48 e 65 milioni di tonnellate di CO2, che equivale a rimuovere 10 milioni di auto dalla circolazione o piantare un miliardo di alberi (un'area pari alle Marche).

Per l’economia italiana cambia qualcosa?

Sempre secondo le analisi di Tortuga, le notizie sono decisamente positive per il Bel Paese, che sarà uno dei maggiori beneficiari, visto che il CBAM potrebbe portare:

  • 👥 Fino a 13.000 nuovi posti di lavoro nei settori interessati

  • 📉 Una compensazione degli effetti negativi dell'EU ETS sulla domanda di prodotti italiani (l’ETS è il meccanismo che fa pagare le aziende per le loro emissioni)

  • 📈 Un aumento della domanda per i nostri prodotti:

    • Fertilizzanti: +8%

    • Ferro e acciaio: +5%

    • Alluminio: +4%

    • Cemento: +0,5%

Cosa ci aspetta per il futuro?

Attualmente CBAM è ancora nella sua fase transitoria che terminerà a fine 2025. In questa fase non vengono ancora imposte le tasse sul carbonio, ma gli importatori sono obbligati a fornire informazioni sulle quantità dei prodotti in entrata soggetti a CBAM.

A partire dal 2026, CBAM entrerà nel suo regime definitivo e, nel lungo periodo, ci si aspetta che:

  • 🌱 Incentivi le aziende extra-UE ad adottare tecnologie più pulite per mantenere la competitività

  • 🤝 Spinga altri paesi ad adottare sistemi simili di carbon pricing

  • 💡 Stimoli l'innovazione e gli investimenti in tecnologie verdi

È importante però che l'UE utilizzi questo strumento anche come leva negoziale nei rapporti con i paesi in via di sviluppo. Una parte dei proventi generati da CBAM potrebbe essere infatti destinata a sostenere la loro transizione ecologica, compensando i costi della decarbonizzazione.

In questo modo, CBAM potrebbe davvero diventare un catalizzatore di cambiamento globale, spingendo tutti i paesi ad adottare standard ambientali più elevati e tecnologie più pulite.

Secondo te, quale sarà il principale beneficio del CBAM?

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USA

📱 TikTok verso il ban negli USA (ma c'è ancora una speranza)

Il tempo sta per scadere per TikTok negli Stati Uniti: oggi, domenica 19 gennaio, la società proprietaria di TikTok (ByteDance), dovrà decidere se vendere le attività americane o ritirare completamente la piattaforma dal paese.

E secondo quanto riportano i giornali statunitensi, l'azienda cinese starebbe già preparando tutto per la dismissione del social...

Ma perché gli USA vogliono bannare TikTok?

Il motivo è semplice: secondo il governo americano, TikTok rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale.

Il problema è che in Cina vige l'obbligo per le società di condividere le informazioni con il governo, se le autorità lo ordinano. E questo significa che i dati dei 170 milioni di utenti americani potrebbero finire nelle mani di Pechino.

Per questo motivo, nel 2024 è stata approvata una legge federale che impone a ByteDance di vendere le attività americane di TikTok o di abbandonare il mercato USA.

Cosa succederebbe in caso di ban?

Se ByteDance non dovesse vendere TikTok entro il 19 gennaio:

  • 📱 L'app scomparirebbe dagli store americani

  • 🚫 Non potrebbe accogliere nuovi utenti

  • ⚠️ Chi ha già scaricato l'app potrà continuarla ad usare, ma senza aggiornamenti

E gli utenti? Stanno già correndo ai ripari

Molti americani si dicono contrari a questa manovra, al punto che in alcuni video molti dicono di esser pronti a “spedire i propri dati direttamente a Xi Jinping in persona”.

Nell'incertezza attuale, tuttavia, molti stanno correndo ai ripari, decidendo di scaricare due app alternative a TikTok: RedNote e Lemon8.

Il “problema”? Che entrambe le app sono cinesi (RedNote in realtà si chiama Xiaohongshu) e in realtà molti utenti vedono questa proprio come una vera e propria forma di protesta contro la decisione del governo americano.

Ma non tutto è perduto per TikTok…

ByteDance potrebbe evitare il ban vendendo le attività americane di TikTok, che secondo Bloomberg Intelligence Unit potrebbero valere tra i 40 e i 50 miliardi di dollari.

Secondo alcuni rumor, tra i potenziali acquirenti ci sarebbe lo stesso Elon Musk, che dopo aver comprato X (Twitter) potrebbe essere interessato anche a TikTok.

In realtà, questa voce è stata già smentita da TikTok stessa, che ha definito questa ipotesi "pura finzione".

Tra le altre opzioni, nelle ultime ore è emersa anche un’altra offerta da parte di Perplexity AI, società competitor di OpenAI e Anthropic.

Perplexity starebbe valutando una proposta di fusione con TikTok USA, anche se in questo momento mancano ancora dettagli a riguardo.

L’ultima opzione per TikTok potrebbe essere quella di un’estensione da parte di Trump, che potrebbe decidere di concedere altri 90 giorni alla società per capire il da farsi.

Insomma, il destino di TikTok negli USA è appeso a un filo e le prossime ore saranno decisive...

Secondo te è giusto bannare TikTok?

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