• il Punto
  • Posts
  • 🥵 €5.500 di Bonus di Natale per i Deputati?

🥵 €5.500 di Bonus di Natale per i Deputati?

Buona Domenica! Oggi parliamo del "Bonus Natale" per i Deputati e della polemica sulle spese per il Parlamento, che nonostante i tagli dei parlamentari rimangono alte. Entriamo poi nel controverso mondo Juventus, con i bianconeri che stanno vivendo una vera e propria bufera finanziaria!

Le storie di oggi1 - Il "nuovo" Bonus Natale per i deputati non piace agli italiani2 - Terremoto Juventus: momenti più neri che bianchi per la squadra torinese!

Il "Bonus Natale" per i Deputati crea non poche polemiche..

Mentre il Governo Meloni annuncia il taglio al Reddito di cittadinanza, lo scorso 24 novembre viene confermato un "maxi-bonus" per i deputati, che ha scatenato non poche polemiche da parte dei cittadini.

Ma di che si tratta? 🤔Durante ogni legislatura, ogni singolo deputato ha diritto ad un rimborso spese per la cancelleria e per i dispositivi informatici, che prima di queste elezioni era pari a €7.500 a legislatura (quindi in totale per i 5 anni - non €7.500 l'anno).Questi €7.500 erano divisi così: €2.500 per il rimborso di spese informatiche (= per l'acquisto di smartphone, pc, cuffie, monitor etc.), e i restanti €5.000 per il rimborso di spese di cancelleria (da dividere sui 5 anni, per cui €1.000 di rimborso l'anno).Con questa nuova legislatura, gli importi sono cambiati. Secondo la delibera del 24 novembre, infatti, i rimborsi diventano:

  • SPESE INFORMATICHE: il rimborso passa da €2.500 a legislatura a €5.500 a legislatura (con un aumento del +120%).

  • SPESE DI CANCELLERIA: il rimborso passa da €1.000 l'anno a €350 l'anno (passando quindi da €5.000 totali a €1.750 totali per la legislatura).

La difesa di Montecitorio alle accuse"Mentre gli italiani fanno sacrifici e il Governo taglia il Reddito di Cittadinanza, i Deputati nei palazzi si fanno i regali di Natale."Alla fuoriuscita della notizia, si è aperto il finimondo e frasi come queste hanno iniziato a essere scritte un po' dappertutto, dai social alle pagine dei giornali. Non appena sono arrivate le prime lamentele, sono arrivate però anche le risposte (e difese) di Montecitorio.

I Deputati fanno infatti notare, che se si vanno a sommare i costi dei rimborsi per singolo Deputato a carico dello Stato, questi sono scesi dai €7.500 precedenti a €7.250 (= €5.500 spese informatiche + €350 l'anno per cancelleria), con quindi una riduzione e non un aumento.

Non vi è dunque alcun aumento del rimborso, ma si tratta esclusivamente di una rimodulazione e di un aggiornamento delle dotazioni, dovuti all’innovazione tecnologica e al conseguente cambiamento delle modalità attraverso le quali viene esercitato il mandato parlamentare”.

L'informazione indirizzata al click porta a polemiche inutili?Repubblica (ma anche tanti altri giornali) titolavano nei giorni scorsi che "i Deputati si sono fatti il regalo di Natale da €5.500", a scapito degli Italiani che convivono con la crisi e l'inflazione.

Come abbiamo visto sopra, la questione non è del tutto vera: anzitutto parlare di "Bonus di Natale" può far intendere ad un lettore che si tratti di €5.500 annuali, quando in realtà come abbiamo visto si tratta di una tantum, che deve bastare per tutta la legislatura.Allo stesso modo, per quanto esiguo sia il "risparmio" (da €7.500 a €7.250), i costi complessivi per questi rimborsi sono pur sempre diminuiti, tema che è stato scaltramente tralasciato per aizzare alla polemica.Il punto su cui si dovrebbe porre l'attenzione e su cui è giusto discutere è se l'entità di questo rimborso sia o meno sensata: i Deputati prendono già lauti stipendi, e qualcuno potrebbe (giustamente) argomentare che questi rimborsi aggiuntivi non siano necessari.E di questo è giustissimo parlare e discutere. Il tema però deve essere posto nel modo giusto, non focalizzando la questione sul "Palazzo che si fa i regali di Natale a scapito del popolo che sta vivendo la crisi e l'inflazione", perché questo crea solo astio che a poco di buono può portare.E da questo punto di vista, una grossa responsabilità sta proprio sui giornali e sui media tradizionali, che basano il loro modo di operare sul clickbait, sullo scandalo che genera engagement e collera, piuttosto che sull'informazione che renda consapevoli.Che poi nel caso specifico essere indignati per questo bonus abbia pure senso ne si può discutere, ma per discuterne è necessario avere di fronte tutte le informazioni corrette e raccontate in modo oggettivo, non scritte con un framing adatto solo a far polemica sterile.

La vera polemica dovrebbe essere un'altra..Questa nuova legislatura, come ben sappiamo, è la prima toccata dalla riforma del taglio dei deputati e senatori: la Camera passa infatti da 630 a 400 membri, mentre il Senato da 315 a 200.Nella logica del Referendum Costituzionale che ha portato a questa decisione, questa riduzione dei Parlamentari aveva l’obiettivo di ridurre i costi e le spese, con stime che arrivavano addirittura a possibili risparmi per €500 milioni a legislatura.

Insomma, l'idea era ridurre la rappresentanza per risparmiare soldi.I dati però non sembrano veder risparmi..Analizzando il bilancio della Camera (qui il documento) si nota però come la dotazione che lo Stato garantisce per il funzionamento di Montecitorio non sia in realtà cambiata: si parla sempre di €943 milioni l'anno (per il funzionamento dell'intero apparato), importo identico a quello degli anni precedenti (uguale dal 2013) e confermato anche per il 2023 ed il 2024. La stessa cosa si ripete anche al Senato: il Bilancio previsto ammonta a €505 milioni per ogni anno della legislatura, dotazione identica a quella del 2021.

Ma allora i risparmi dove sono finiti??Se osserviamo la spesa per le indennità totali (= stipendi e rimborsi per Deputati), questa si prevede in diminuzione: si passa infatti da €145 milioni nel 2022 a €104 milioni nel 2023 e €93 milioni nel 2024, generando un risparmio fino al 2024 di €93 milioni.Se consideriamo questi importi per singolo deputato, il totale ammonta a €230.000 per il 2022, sale a €260.000 per il 2023, per poi riscendere a €232.500 nel 2024.Secondo quanto riportato da alcuni Deputati, il motivo del costo superiore per il 2023 è legato ai maggiori costi che vengono sostenuti per l'insediarsi di una nuova legislatura e per l'inflazione corrente, che spinge verso l'alto tutte le voci di costo.

Ma quindi ha avuto senso ridurre i Parlamentari per risparmiare?Tra Camera e Senato, le indennità ai parlamentari, dopo il taglio di oltre un terzo degli eletti, sono diminuite di circa €61 milioni di euro l’anno, che rappresenterà un risparmio di oltre €300 milioni di euro a legislatura.Tuttavia, per ora questi maggiori risparmi sono assorbiti da un'incremento di altre voci di costo, che in buona parte sono riconducibili, secondo Montecitorio, a maggiori costi causati dall'ondata inflazionistica (che incide anche sul Parlamento).L'auspicio è che nei bilanci di entrambe le aule questi risparmi si possano poi vedere, almeno in una loro buona parte, a fine legislatura, rendendo il "costo" di ridurre la rappresentanza un'azione sensata.

Terremoto in casa Juventus: che sta succedendo?

Sono passati ormai 16 anni dallo scandalo Calciopoli che ha visto la “zebra” tentennare per questioni finanziarie. I suoi tifosi non se lo augurano sicuramente, ma sono forse tornati i problemi in quel di Torino?Lunedì 28 novembre si è tenuto il Consiglio di Amministrazione Straordinario, in seguito al quale tutta la dirigenza bianconera ha deciso di dimettersi, chiudendo così una delle più floride ere calcistiche in Italia (ben 12 anni di trofei e riconoscimenti).Ma facciamo un passo indietro...Quello di lunedì è stato solo l’atto di chiusura di una situazione che andava avanti da molto più tempo. Tutto è partito con l’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino, che accusa la Juventus di falso in bilancio, ed è proseguito poi con le indagini della CONSOB, la Commissione Nazionale per le società e la Borsa.L’istituto ha avviato le indagini a luglio del 2021 sui bilanci d’esercizio delle passate stagioni (2019-2020-2021), in quanto vi era il sospetto che ci fossero “magagne” contabili all’interno dei documenti.Le accuse sono chiare: violazione riguardo la manovra stipendi e l’utilizzo di plusvalenze fittizie per migliorare il bilancio.

Per capirci, la prima riguarda il trattamento economico riconosciuto ai giocatori durante il periodo del Covid, ovvero la rinuncia a parte degli stipendi che, dopo essere stata annunciata e contabilizzata, sarebbe stata poi rinegoziata informalmente.La seconda, invece, riguarda la presenza in bilancio di plusvalenze fittizie, ovvero operazioni di scambio di calciatori, che non sono motivate da ragioni sportive ma che hanno come unica ragion d'essere il migliorare il bilancio in modo artificioso.

Accuse su accuse..A queste accuse si sono aggiunte poi :

  • reato di manipolazione del mercato tramite diffusione di notizie false;

  • reato di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità di pubblica vigilanza;

  • dichiarazione fraudolenta, mediante utilizzo di fatture per operazioni fittizie.

La Juventus si dichiara colpevole?Ovviamente no. La Juve non ha accettato le accuse, ribadendo di aver agito secondo le regole. Nonostante ciò, il 22 novembre la Juventus, su richiesta della stessa Consob ripubblica i bilanci delle passate stagioni, rettificati secondo le indicazioni della stessa autorità. Insomma qualche magagna era stata fatta e la polvere sotto il tappeto è uscita.Le ripubblicazioni hanno evidenziato alcune enormi incongruenze rispetto ai bilanci mostrati in passato. Tra le altre, una perdita superiore a quella dichiarata per circa €28 milioni e un patrimonio netto già negativo a giugno 2021 per €58 milioni, dato di gran lunga peggiore rispetto a quanto dichiarato (patrimonio netto positivo per €28,8 milioni).

Fratture nel CdA e la goccia che ha fatto traboccare il vasoLa goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le dimissioni della Consigliere Daniela Marilungo, proprio lunedì, giorno in cui si doveva approvare il bilancio.Così la Juventus nel suo comunicato ufficiale:

"La dott.ssa Marilungo ha motivato le sue dimissioni sostenendo l’impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente 'agire informata' a fronte di temi di sicura complessità"

Comunicato ufficiale rilasciato dalla società

E poi le dimissioni di tutto il CdADi conseguenza Andrea Agnelli ha proposto al Consiglio di Amministrazione della Juventus di dimettersi in blocco e così e stato: hanno lasciato il loro posto il vice Pavel Nedved, l'amministratore delegato Maurizio Arrivabene e i membri Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia, Suzanne Keywood.

“Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale.

Bisogna avere la lucidità di contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno.

Meglio lasciare tutti insieme, dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare la partita”.

Andrea Agnelli, (ex) Presidente della Juventus

Come hanno reagito i mercati?Quanto valgono, in Borsa, le dimissioni di un Cda? Taaanti milioni, soprattutto se si parla di una delle squadre italiane più potenti.Il titolo nella giorno delle dimissioni è precipitato vertiginosamente, facendo segnare un -10% e vedendo le sue contrattazioni sospese per eccesso di volatilità.

Nei giorni successivi è però tornata relativa calma, e questo anche grazie alle parole di John Elkann, il numero uno della holding di controllo Exor (la Juve è una sua controllata).Elkann si è mostrato fiducioso durante la conference call annuale con gli investitori e, soprattutto, ha smentito che la società possa andare incontro ad un ennesimo aumento di capitale (aspetto che spaventa particolarmente gli investitori, andando a diluire le loro quote).

Più tecnici di così!Un altro motivo per cui i mercati hanno recuperato in maniera impeccabile è rappresentato dal fatto che sono state subito scelte figure tecniche per il nuovo CdA. Si parla di esperti di gestione d’azienda e di diritto amministrativo, che potranno arginare il più possibile questo fiume in piena.

A prendere il posto dell’ex numero uno Agnelli ci sarà un commercialista torinese di 59 anni, Gianluca Ferrero, che ricopre già oggi l’incarico di presidente del Collegio Sindacale di diverse società, come Fincantieri, Luigi Lavazza, Biotronik Italia, ecc…È, inoltre, sindaco effettivo in Fenera Holding, Vicepresidente del CdA della Banca del Piemonte e Membro del CdA di Italia Independent Group, di Lol Srl e di Pygar Srl.

La direzione generale del Club è invece affidata al 49enne Maurizio Scanavino, altro uomo fidato di John Elkann.Scanavino ha conseguito la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni al Politecnico di Torino e dopo gli inizi di carriera in Accenture è approdato nel 2004 nel Gruppo Fiat, partecipando al rilancio della società guidata da Sergio Marchionne in qualità di Direttore di Brand Promotion con responsabilità di Marketing e Comunicazione.Attualmente è amministratore delegato e direttore generale di Gedi, il Gruppo Editoriale della famiglia Agnelli.

E se la Juve avesse torto??Le conseguenze più quotate sarebbero quelle relative ad un'ammenda o ad una penalizzazione in classifica. Nel primo caso una società che viola le norme per l’erogazione di premi, compensi e indennità ai calciatori è condannata a pagare da uno a tre volte l’ammontare della cifra corrisposta al tesserato, alla quale può aggiungersi la riduzione di uno o più punti in classifica.

L’ultima spiaggia, che però in tanti reputano quasi impossibile (ma che a molti tifosi avversari farebbe piacere), è l’esclusione del campionato di Serie A, nel caso in cui si provasse che le carte siano state truccate in modo da passare i controlli della Commissione di Vigilanza e ottenere la licenza nazionale per l’iscrizione al campionato.

Altre news 🔥

Non perderti il nostro podcast: Clicca qui