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🏦 Arrivano 4 miliardi dalle banche

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 🏦 Arrivano 4 miliardi dalle banche

  • 👨‍💻  La nuova Web Tax non fa sconti

LEGGE DI BILANCIO 2025

🏦 Arrivano 4 miliardi dalle banche

Negli scorsi giorni, il Governo ha parlato di un contributo di circa 5 miliardi di euro da parte di banche e assicurazioni per finanziare la nuova manovra di bilancio.

Ma attenzione perché non si tratta di una “tassa” sulle banche o sugli “extraprofitti“ come molti titoli di giornale indicavano, bensì di un anticipo di cassa (un prestito, in altre parole) che banche e assicurazioni avrebbero comunque dovuto pagare in futuro.

Ma di che cifre stiamo parlando?

Il Governo propone una modifica temporanea del sistema di deduzioni fiscali che permetterà di raccogliere nei prossimi due anni:

  • 🏦 circa 4 miliardi di euro dalle banche 

  • 🏢 1,3 miliardi dalle assicurazioni

Come funziona il meccanismo per le banche?

Il Governo ha concordato con l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) una serie di modifiche temporanee delle DTA (Deferred Tax Assets), ovvero i crediti d'imposta che le banche utilizzano per pagare meno tasse.

Le DTA (Deferred Tax Assets) o attività fiscali differite sono crediti fiscali che una banca o azienda può utilizzare in futuro per ridurre le tasse, derivanti da perdite riportabili o spese non immediatamente deducibili. Questi crediti migliorano la posizione fiscale e patrimoniale dell'azienda.

In particolare, sono previste due modifiche per i prossimi due anni:

  • ⏸️ per il 2025 e 2026 le DTA non potranno trasformarsi in crediti d'imposta, verranno di fatto “congelate“

  • 📉 le perdite fiscali pregresse saranno deducibili solo al 65% del maggior reddito imponibile (invece che al 80% attuale)

Non si tratta però di un prelievo definitivo

Sì perché dal 2027:

  • le DTA torneranno a trasformarsi normalmente in crediti d'imposta

  • 💰 si sommeranno a quelle maturate nei due anni precedente

  • ⏱️ e quindi entro il 2030 le banche avranno recuperato tutto

È come se le banche facessero un prestito senza interessi allo Stato, che verrà restituito completamente nell'arco di tre anni.

E per le assicurazioni?

Anche qui nessuna tassa aggiuntiva!

Il meccanismo di “prestito“ riguarda l’imposta di bollo sulle polizze a vita, che dal 2025 dovrà essere versata annualmente dalle assicurazioni e verrà recuperato a scadenza della polizza.

Inoltre, dovrà essere versato il pregresso 2012-2024 sulle polizze ancora valide.

Dove finiranno questi soldi?

Stando alle dichiarazioni del Governo serviranno principalmente per:

  • 🏥 potenziare la sanità pubblica

  • 👥 sostenere le fasce più fragili della popolazione

Insomma, il Governo ha trovato un modo per finanziare la manovra senza introdurre nuove tasse, ma chiedendo un "prestito forzoso" a banche e assicurazioni. Un prestito che andrà restituito, certo, ma che nell'immediato garantisce una boccata d'ossigeno alle casse dello Stato.

Sapevi che si trattava di un "anticipo" e non di una "tassa"?

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LEGGE DI BILANCIO 2025

👨‍💻 La nuova Web Tax non fa sconti

Ci sono brutte notizie in arrivo per il settore digitale in Italia!

Nel disegno di legge di bilancio 2025, il Governo propone (ricordiamo che la legge deve ancora essere approvata dalle Camere) di estendere l’imposta sui servizi digitali o Digital Service Tax a tutte le imprese che operano nel digitale, non solo ai colossi tech.

Ma cos’è esattamente questa Digital Tax?

La Digital Service Tax non è una novità. Si tratta, infatti, di una tassa del 3% sul fatturato che già dal 2020 colpisce tutte le aziende che:

  • 💻 operano in settori come marketplace, pubblicità online e servizi digitali

  • 💰 hanno ricavi globali superiori a 750 milioni

  • 🇮🇹 realizzano in Italia ricavi superiori a 5,5 milioni

L'obiettivo iniziale era chiaro: colpire quei colossi americani (come Google e Meta) che fatturano miliardi in Italia ma poi spostano i profitti in paesi con tassazione agevolata.

E ora cosa cambia?

Ora il Governo vuole eliminare completamente queste soglie di fatturato. Ciò significa che la tassa del 3% non colpirà più solo i colossi del digitale, ma si applicherà a tutte le aziende del settore, anche alle Start-Up e PMI.

Se la proposta venisse approvata così com'è

Le aziende dovrebbero:

  • 📅 versare la tassa sui ricavi del 2025 entro il 16 maggio 2026

  • 📅 presentare la dichiarazione annuale entro il 30 giugno 2026

Secondo il Governo, questa mossa servirebbe a "colmare il divario fiscale tra le aziende normali e quelle digitali creando un ambiente più competitivo e giusto".

Ma il settore digitale non è d'accordo

Netcomm, l'associazione del commercio digitale italiano, ha espresso forti preoccupazioni, sostenendo che:

  • Il settore digitale contribuisce già al 7% del PIL italiano

  • Aumentare il carico fiscale potrebbe soffocare la crescita delle aziende digitali

  • Le imprese italiane rischierebbero di essere ancora più svantaggiate sul mercato globale

Secondo te, estendere la Digital Tax anche alle piccole imprese è...

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