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Addio Gorillas?💀
È la fine per la scale-up del fast delivery?
Buon Sabato! Oggi parliamo dell'A.C. Milan e del suo futuro societario dopo la vittoria dello scudetto, ma anche della decisione da parte della Scale-up del Fast Delivery Gorillas di abbandonare il mercato italiano.
Le storie di oggi1 - A.C. Milan vince lo scudetto e va in vendita: il futuro è ancora americano?2 - È la fine per la scale-up del fast delivery Gorillas?
L'A.C. Milan cambierà proprietà: pronta una maxi offerta dal fondo americano RedBird! 🔴⚫️
La notizia che il Milan avrebbe presto cambiato proprietà circolava ormai da mesi, ma se fino a qualche settimana fa sembrava già chiuso l'accordo con Investcorp, fondo con sede in Bahrain, da qualche settimana c'è stato un cambio di rotta deciso e a Milanello la bandiera esposta, affianco a quella italiana, rimarrà quella a stelle e strisce.
L'attuale azionista di maggioranza, Elliot, era in trattativa con il fondo Investcorp ma la due diligence e l'esclusiva con il fondo sono terminate a fine aprile senza trovare un accordo di massima.È così che questa settimana il presidente esecutivo del fondo del Bahrain, Mohammed Al Ardhi, ha comunicato sul suo profilo Twitter l'interruzione definitiva della trattativa:
"Abbiamo dialogato con Elliott circa un potenziale investimento nel Milan. Come può accadere in queste trattative, non è stato raggiunto un accordo commerciale e abbiamo deciso di comune accordo di concludere i colloqui. Auguriamo il meglio al Milan per la prossima stagione e oltre".
Ora in pole position sembra esserci il fondo RedBird: l’assetto dell’operazione pare ormai definito sotto la regia di due banche d’affari del calibro di Jp Morgan e BofA Merrill Lynch.Redbird dovrebbe mettere sul piatto almeno $600 milioni di equity, per un totale di $1,3 miliardi per convincere Elliot. L'attuale proprietà però non abbandonerebbe definitivamente il club, ma resterebbe come socio di minoranza per accompagnarlo verso una transizione più morbida.Aumentano così le possibilità per il gruppo dirigenziale, dall'amministratore delegato Ivan Gazidis fino ai responsabili dell'area tecnica, Paolo Maldini e Frederic Massara, di essere confermati per l'ottimo lavoro svolto finora e per garantire continuità progettuale. Ottimo lavoro che si è tramutato nella vittoria del campionato di Serie A che ha fatto gioire i tifosi rossoneri.Ma quale è stato l'impatto finanziario della vittoria dello scudetto? 💸Anche a livello economico la vittoria è un toccasana per le casse: lo scudetto regalerà €27 milioni, senza contare gli introiti che deriveranno da diritti TV e da sponsorizzazioni sempre più ricche dato il prestigio ottenuto.Secondo quanto stabilito dalla Lega Calcio, in Italia lo Scudetto porta nelle casse dei primi tre classificati poco più di €50 milioni di euro in totale. Cifre golose per il calcio italiano ma che impallidiscono di fronte alla Premier League, il campionato più ricco e potente del mondo (onore che peraltro un tempo spettava proprio alla Serie A).Il club vincente porta a casa un premio di £44 milioni di sterline (€52 milioni di euro, quanto tutte le prime 3 italiane). Il podio, invece, incassa in totale £150 milioni di sterline (quasi €180 milioni di euro).
Ai vincitori del campionato nazionale vanno poi aggiunti i premi della Uefa per l'accesso alla Champions League, in base al meccanismo del cosiddetto market pool (condivisione dell'introiti di mercato): €15 milioni di euro per il campionato inglese, €10 milioni per la Serie A.Per avere un'idea dell'abisso che separa Italia e Inghilterra, la Premier League incassa 2,3 miliardi di sterline a stagione di soli diritti televisivi, a cui si aggiungono 1,6 miliardi da sponsor e diritti commerciali e altri 600 milioni di incassi allo stadio (esclusi biglietti e abbonamenti).
Ma quindi chi è Redbird? 💸Redbird capital è un fondo di investimento americano , fondato da Gerry Cardinale, ex partner di Goldman Sachs. Redbird gestisce oggi oltre $6 miliardi (Asset Under Management) e investe principalmente nel settore delle telecomunicazioni, dei servizi finanziari e dello sport.Già attivo nel mondo del calcio?Il nuovo fondo garantirà nuova linfa vitale, nonché competenze: è infatti già attivo nel mondo del football tramite la partecipazione dell'85% nel Tolosa (squadra francese appena tornata nella massima serie transalpina) e tramite una quota del 10% nel Liverpool, la ricca squadra inglese.
🦍 Gorillas dimezza i dipendenti e studia l'exit strategy in alcuni paesi (tra cui l'Italia). È crisi per il quick-commerce?
Nel comunicato pubblicato sul proprio sito nella giornata di martedì 24 maggio, Gorillas ha annunciato una serie di cambiamenti interni, tra cui l'uscita da alcuni mercati non ritenuti più profittevoli (compreso quello italiano) e il taglio della metà dei dipendenti del team globale.
Ma prima di tutto, cosa è Gorillas? 🦍Nata in Germania nel 2020, la società fondata da Kağan Sümer, Jörg Kattner e Jeff Hester ha come motto: "Ti portiamo la spesa dove vuoi, in un attimo."La fast delivery è infatti uno dei main selling point del servizio e Gorillas promette la consegna in soli 10 minuti, con una fee di 1.80€ (in Italia).Per far ciò, la società si avvale di una rete di dark stores (magazzini sparsi per la città), dove vengono conservati e stockati i prodotti (oltre 2000 referenze tra cui prodotti freschi come pesce, carne, frutta e verdura) e di riders dotati di bici elettriche per la consegna veloce.La compagnia tedesca è approdata a Milano il 31 maggio 2021 a seguito di una strategia di bliztscaling che ha avuto come target anche altre città europee come Amsterdam, Londra, Parigi e Madrid.
Blitzcaling? Di cosa parliamo? 💥
Il termine Blitzscaling, coniato dal fondatore di Linkedin Reid Hoffman, deriva dal tedesco Blitzkrieg (letteralmente "guerra lampo") e fa riferimento ad una strategia con focus principale sulla crescita esponenziale di breve periodo (anche a discapito di utili e profittabilità), con cui una società cerca di guadagnare velocemente quote di mercato e conseguenti economie di scala che le permetteranno in futuro di andare a profitto e creare barriere all'entrata per scoraggiare eventuali competitors.Il blitzscaling è estremamente cash-intensive ed ha perciò bisogno di ingenti finanziamenti. Di conseguenza, efficienza e contenimento dei costi vengono sacrificati sull'altare della crescita in un processo che non di rado porta il numero di dipendenti, uffici e/o punti vendita a decuplicare nel corso di pochi mesi.La difficoltà della gestione dell'aumento rapido delle dimensioni rende la strategia difficile da gestire e aumenta le probabilità di insuccesso, con la seria possibilità che il business venga irrimediabilmente compromesso nel caso in cui le cose vadano storte.Si tratta in pratica di una strategia da "tutto o niente", un processo da attuare in determinati casi in cui l'aumento di dimensioni sia condizione necessaria per la sopravvivenza del business (ad esempio a seguito dell'entrata sul mercato di un nuovo competitor che minaccia di prendersi tutto).Nel caso vada a buon fine però, la strategia permette di ottenere spesso posizioni di dominio e rendere inattaccabili le società che l'hanno attuata. Alcuni esempi celebri di successo sono rappresentati da Facebook, Airbnb e la stessa LinkedIn.
Per realizzare il proprio blitzscaling, nel dicembre 2020 Gorillas è riuscita a raccogliere $44 milioni con un round di serie A, seguiti da $290 milioni con un round di serie B e da quasi $1 miliardo con un round di serie C nell'ottobre 2021*.
*Round di serie A,B e C: raccolta di capitale di rischio (equity) che avviene nella fase di crescita di una start-up. I round di serie A e B riguardano la fase di "Early Growth", mentre quello di serie C si ottiene successivamente nella fase di "Sustained Growht" e permette alla società di espandersi in nuovi mercati.
A seguito di questi investimenti la società è stata valutata oltre un miliardo di dollari, diventando a tutti gli effetti un unicorno*, nonché aggiudicandosi il titolo di start-up con la crescita più veloce di sempre in Germania (basti pensare che da ottobre 2021 ad oggi Gorillas ha triplicato la sua dimensione).La crescita all'apparenza inarrestabile di Gorillas si è però fermata nel corso dei primi mesi del 2022 e la società è dovuta correre velocemente ai ripari. Il CEO Kağan Sümer ha inviato a tutti i dipendenti un comunicato dai toni cupi e preoccupati, pubblicato poi anche sul sito.
UNICORNO?Un unicorno è una società privata (quindi NON quotata) che ha raggiunto una valutazione (non fatturato, valuazione) di oltre $1 miliardo di dollari.Nel mondo si contano circa 1.000 unicorni e sul podio dei più grandi troviamo ByteDance (holding di TikTok, che vale $350 miliardi), SpaceX (società aerospaziale di Elon Musk, che vale $127 miliardi) e SHEIN (e-commerce di fast fashion, che vale circa $100 miliardi).In Italia abbiamo un solo unicorno, ScalaPay, società fintech con modello BNPL (Buy Now, Pay Later), valutata oltre $1 miliardo.
Cosa è scritto nel comunicato? 🤔
Nel corso degli ultimi 24 mesi trilioni di dollari sono stati immessi nel mercato, creando una enorme ondata di crescita per tutto il mondo. Tutti hanno vinto, tutti hanno avuto accesso al mercato dei capitali e le società sono state valutate in modo elevato. Tutto ciò ha favorito anche Gorillas.
Due mesi fa, a marzo, i mercati si sono capovolti e da quel momento la situazione ha continuato a peggiorare. Molto velocemente, l'ottimismo è stato sostituito con la cautela. E le tech companies, soprattutto quelle a margini bassi o negativi, stanno affrontando un forte vento contrario.
Il risultato di questa nuova realtà è che la ricchezza e i soldi sono stati trasferiti in business dal basso profilo di rischio. Ciò scatenerà un processo di selezione naturale nel settore quick-commerce.
Insomma, il settore dei servizi di delivery ad alta velocità non sta passando il più roseo dei periodi. Gorillas ha mutato il suo giudizio nei confronti di mercati quali quello italiano, spagnolo, danese e belga, considerati attrattivi in un primo momento, ed ha posto in essere strategie di exit (uscita).Il 90% dei ricavi della società deriva dai mercati francese, tedesco, statunitense e olandese, sui quali Gorillas concentrerà le proprie operations nel breve-medio periodo.
A peggiorare la situazione, la necessità di contenere i costi ha investito anche il personale, ridotto di oltre 300 dipendenti.
Si può affermare che Gorillas rappresenti l'iceberg di una serie di società che durante la bullish run hanno raccolto ingenti capitali sul mercato e ottenuto valutazioni a sette zeri, senza però, in molti casi, aver dimostrato capacità di essere profittevoli.
Ma di preciso, come funziona il modello di business di Gorillas?💰Le revenues della società in questo momento derivano unicamente dagli ordini che i clienti compiono sull'app quando si fanno portare a casa la spesa.Per poter funzionare in modo corretto e garantire la consegna in pochi minuti, Gorillas sostiene una serie di costi legati a:
I magazzini sparsi per le città (per i quali paga un ingente affitto)
La rete dei drivers
I prodotti (che ovviamente hanno un costo)
Dipendenti, uffici e infrastrutture
Costi totalmente variabili quali commissioni ai provider dei pagamenti elettronici
A ciò si aggiungono le (ingenti) spese legate agli investimenti in marketing e comunicazione, oltre ai numerosi coupon sconto che vengono spesso elargiti per invogliare le persone a provare il servizio.Per poter andare in profitto, Gorillas ha bisogno di "spalmare" i costi fissi su un numero sufficiente di ordini, sfruttando le cosiddette economie di scala.
Facciamo un esempio semplificato per spiegare come le economie di scala influiscano sui profitti di compagnie come Gorillas:
Per definizione i costi fissi non dipendono dal volume della produzione e rimangono costanti (quantomeno fino al momento in cui il magazzino si riempie e si ha bisogno di affittarne un altro). Per questo motivo, aumentando gli ordini si riduce la percentuale d'incidenza dei costi di magazzino sui singoli ordini e aumenta di conseguenza il margine per ciascuna transazione.L'aumento di dimensione dell'impresa legato al raggiungimento di economie di scala aumenta inoltre il potere negoziale di quest'ultima nei confronti degli altri attori con cui si relaziona, riuscendo ad esempio a contrattare condizioni di favore con i fornitori e e lo Stato.Da qui deriva l'esigenza per Gorillas di aumentare la propria dimensione e la conseguente raccolta di quasi $1,5 miliardi finalizzati alla crescita.Nel caso in cui non si riescano a raggiungere suddette economie, il business non riesce a generare utili e ha bisogno di finanziamenti esterni per continuare a sopravvivere; situazione quest'ultima che non è solitamente sostenibile nel lungo periodo e che espone l'attività a grandi pericoli nel caso in cui muti il contesto in cui la società opera (come per altro sta accadendo).A partire da marzo infatti, il quick-delivery è stato investito da una serie di fattori che hanno influito negativamente, tra cui la recessione globale che ha colpito lil settore tecnologico e la possibilità, come sottolineato da TechCrunch, che il mercato dei generi alimentari istantanei sia stato a lungo considerato in modo eccessivamente gonfiato".
Ci sono anche alcuni dubbi sul business stesso della quick delivery 🤔Ci si sta ponendo alcuni interrogativi circa l'effettiva utilità di servizi di questo tipo, al di là di ordini saltuari dovuti a particolari condizioni.Gorillas et simlia di fatto sostituiscono il processo di "fare la spesa" ma non la preparazione delle pietanze, a differenza di alternative quali Deliveroo e Glovo.Allo stesso tempo, richiedono il pagamento di un prezzo maggiorato sui prodotti stessi (solitamente più alto delle controparti che si trovano nei normali supermercati) e dalla fee di consegna.In un periodo di crisi come quello odierno, siamo sicuri che il pubblico mainstream sia disposto ad accettare questo trade-off?
È probabile che una nicchia di persone sia interessata, ma abbiamo già parlato abbondantemente di quanto siano importanti le economie di scala per la sopravvivenza del business.Infine, anche nel caso in cui gli ordini non riguardino strettamente solo generi alimentari, è possibile raggiungere uno scontrino medio che permetta quantomeno la copertura dei costi?
Una soluzione potrebbe esser quella di vendere spazi pubblicitari all'interno delle app, in modo tale da generare revenues aggiuntive.
In ogni caso, le aziende del settore (tra cui l'italiana Macai), dovranno trovare velocemente una risposta a questi interrogativi, se vogliono sopravvivere.
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