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🇬🇧 Accordo USA-UK sui dazi: una vittoria per l'export britannico?

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Il menù di oggi prevede:

  • 🇬🇧 Accordo USA-UK sui dazi: una vittoria per l'export britannico?

  • 🚗 L'UE fa retromarcia sulle emissioni di CO2 delle auto

COMMERCIO INTERNAZIONALE

🇬🇧 Accordo USA-UK sui dazi: una vittoria per l'export britannico?

USA e Regno Unito hanno raggiunto una nuova intesa sui dazi che offre un po' di sollievo ad alcune industrie britanniche chiave, colpite dalle nuove tariffe imposte da Trump.

Si tratta del primo a da quando Trump ha imposto i suoi controversi dazi a inizio aprile.

Il premier britannico Keir Starmer lo ha definito un "accordo storico" e Trump "un grande accordo"...

...ma la realtà è più sfumata.

Cosa prevede realmente questo accordo?

Seppur non ci sia stata ancora la firma ufficiale e i Governi sono stati piuttosto vaghi nei dettagli, quello che sappiamo è che il Regno Unito ha ottenuto alcuni importanti vantaggi:

  • 🏭 Azzeramento dei dazi sull'acciaio e sull'alluminio (prima al 25%)

  • 🚗 Riduzione dal 25% al 10% dei dazi sulle importazioni negli USA di 100mila auto dal Regno Unito all'anno (l’anno scorso sono state 101mila)

  • 📦️ Resterà comunque in vigore un dazio base del 10% su tutte le altre importazioni statunitensi dal Regno Unito

E gli USA cosa otterranno in cambio?

Il Regno Unito si è impegnato a:

Il primo ministro britannico Keir Starmer al telefono con Trump

  • 📉 Ridurre i suoi dazi verso gli Stati Uniti dal 5,1% all'1,8%

  • 🌽 Azzerare i dazi sulle importazioni di etanolo dagli Stati Uniti

  • 🥩 Importare 13mila tonnellate di carne dagli USA senza dazi

  • 🚫 Rimuovere altre "barriere commerciali" non meglio specificate

Ma è davvero “un accordo storico”?

Donald Trump nello Studio Ovale per l'annuncio dell'accordo

Nonostante gli elogi ufficiali, è evidente che l'accordo non modifica sostanzialmente i termini commerciali pre-Trump.

Pur offrendo sollievo ad alcuni settori britannici, appare più come una mitigazione dei danni causati dalle politiche protezionistiche che un reale progresso nelle relazioni bilaterali.

Questo passo verso il Regno Unito fa parte di una strategia più ampia

Dopo aver minacciato dazi contro più di 100 paesi ad aprile, Trump ha dovuto ridurli temporaneamente al 10% per tre mesi a causa della reazione negativa dei mercati.

La Casa Bianca sta usando questa temporanea sospensione dei dazi come leva negoziale per ottenere intese commerciali più favorevoli, cercando di firmare 17 nuovi accordi con vari paesi.

Ed in effetti le trattative negoziali procedono…

Gli USA sembrano vicini a concludere nuovi accordi anche con:

  • 🇮🇱 Israele

  • 🇮🇳 India

Il vicepresidente USA JD Vance ha incontrato il premier indiano Modi poche settimane fa

Mentre proseguono i negoziati con:

  • 🇯🇵 Giappone

  • 🇰🇷 Corea del Sud

  • 🇻🇳 Vietnam

  • 🇪🇺 Unione europea

L’UE, dal canto suo, ha preparato alcune contro misure nel caso in cui non si giungesse ad un’intesa: si tratta di una serie di dazi sui prodotti statunitensi dal valore totale di ben €95 miliardi.

La situazione più tesa rimane con la Cina

La Cina è l’unico paese dove i dazi annunciati il 2 aprile non sono stati sospesi.

Qui Trump ha imposto dazi fino al 145% sui prodotti cinesi, con Pechino che ha risposto con tariffe del 125%.

I massimi responsabili commerciali delle due potenze si incontreranno in Svizzera dal 9 al 12 maggio. He Lifeng rappresenterà Pechino, mentre Scott Bessent (Segretario al Tesoro) e Jamieson Greer (USTR) guideranno la delegazione americana, con gli esperti prevedono negoziati che dureranno mesi tra USA e Cina.

Ad ogni modo, la corsa agli accordi continua mentre scorre il tempo della sospensione temporanea dei dazi annunciata da Trump.

Secondo te, l'accordo USA-UK sui dazi è:

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UNIONE EUROPEA

🚗 L'UE fa retromarcia sulle emissioni di CO2 delle auto

Il Parlamento europeo ha deciso di allentare le stringenti regole sulle emissioni di CO₂ per auto e furgoni: si tratta di un passo indietro su alcune delle misure più stringenti del Green Deal. 

Con un'ampia maggioranza, i parlamentari europei hanno approvato la proposta della Commissione che introduce una maggiore flessibilità per i costruttori automobilistici.

Ma cosa cambia concretamente?

Secondo il vecchio regolamento i produttori di auto dovevano ridurre le emissioni medie di CO₂ della propria flotta del 15% rispetto ai livelli del 2021 per il periodo 2025-2029.

Con queste regole, questo obiettivo andava rispettato anno per anno, con verifiche annuali e sanzioni immediate in caso di sforamento.

Con la modifica approvata:

  • 👉 Gli obiettivi di riduzione complessiva delle emissioni di CO₂ restano invariati

  • 👉 I costruttori potranno calcolare la conformità agli obiettivi come media sul triennio 2025-2027

  • 👉 Questo permetterà di compensare eventuali sforamenti in un anno con prestazioni migliori negli altri due

In pratica, se un'azienda supera il limite di emissioni nel 2025, potrà recuperare nel 2026 o 2027, evitando così sanzioni immediate e potendo pianificare meglio la transizione.

Perché questa decisione?

L'industria automobilistica europea si trova da tempo in una posizione complicata:

  • 🔌 La diffusione dei veicoli elettrici sta procedendo più lentamente del previsto

  • 🇨🇳 I concorrenti cinesi stanno avanzando rapidamente nel mercato europeo

  • 🇺🇸 Tesla e altre aziende americane hanno un vantaggio tecnologico significativo

  • 🌍️ A tutto questo si aggiungono i recenti dazi sulle auto europee imposti da Trump che hanno un peso enorme

Una prospettiva devastante per un settore già messo alla prova dalla transizione verso l'elettrico e dalla concorrenza globale.

E i numeri confermano la crisi del settore

I dati delle ultimi trimestrali parlano chiaro:

  • 📉 Stellantis: ricavi netti in calo del 14% a €35,8 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2024

  • 📉 Mercedes-Benz: vendite contratte del 3,6% con ricavi scesi del 5,7%

  • 📉 Volkswagen: utile operativo in calo di oltre il 36,9%

E lo scenario è così incerto che la maggior parte dei marchi ha ritirato le stime per l'anno in corso.

Insomma, questa decisione da parte dell’UE è una boccata d’ossigeno…

Sul fronte interno, l'UE sembra aver capito che per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi climatici deve anche preservare la competitività dell'industria automobilistica europea, che dà lavoro a milioni di persone.

Va capito se la flessibilità concessa aiuterà davvero i costruttori europei a recuperare terreno rispetto ai concorrenti globali o se invece rallenterà la necessaria trasformazione verso una mobilità più sostenibile.

Sul fronte estero l'UE può invece fare ben poco: con gli Stati Uniti l'ultima parola spetterà a Trump, mentre il dialogo con la Cina sulle auto elettriche procede a rilento.

Resterà ora da capire come i vari marchi sfrutteranno il tempo in più a disposizione, consapevoli che non basterà questa deroga da sola a far ripartire il mercato europeo.

L'UE ha fatto bene ad allentare le regole sulle emissioni auto?

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🇪🇺 Al via consultazione sulla politica digitale esterna dell'Ue (Ansa)

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